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Perego (POLIMI): il digitale può accelerare gli obiettivi di sostenibilità

Il quadro europeo

Su 92 iniziative europee analizzate, solo una minoranza tratta in modo congiunto e strategico sia sostenibilità che digitale. Tra quelle dedicate alla sostenibilità, il 13% considera il digitale come elemento centrale, mentre tra quelle focalizzate sul digitale il 90% vede la sostenibilità come rilevante, ma quasi esclusivamente per temi sociali e di governance, tralasciando quelli ambientali.



La situazione delle grandi aziende italiane

Nelle grandi aziende italiane la sensibilità su entrambi i temi è molto alta: l’84% investe in modo significativo sia in innovazione digitale che in sostenibilità. Tuttavia, le sinergie tra le due dimensioni sono ancora poco esplorate:

– Solo un’azienda su tre utilizza l’innovazione digitale in modo intensivo per obiettivi sostenibili;

– Solo una su quattro si fa guidare dalla sostenibilità per rivedere la politica di adozione digitale:

Le PMI italiane

Le PMI mostrano un ritardo in questo percorso:

– Meno di un terzo investe intensamente sia in innovazione digitale che in sostenibilità;

– È molto rara una sinergia tra le due dimensioni;

Alessandro Perego, Vicerettore per lo sviluppo sostenibile e impatto al Politecnico di Milano, sottolinea: “La trasformazione digitale, se ben governata, può essere un potente acceleratore per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, ma, se non ben gestita, può rappresentare un rischio al potenziale equilibrio tra crescita economica, benessere sociale e tutela ambientale”.




Organizzazione aziendale

Dal punto di vista organizzativo:

– Il 98% delle grandi aziende ha un responsabile IT;

– L’83% ha un responsabile della sostenibilità;

– Solo il 10% ha introdotto la figura del Digital Sustainability Officer;

Impatti del digitale sulla sostenibilità

L’Osservatorio ha sviluppato un modello che incrocia i temi di sostenibilità con i principali trend di innovazione digitale:

Sostenibilità ambientale:

– L’agricoltura di precisione utilizza sensori IoT e AI per ottimizzare le risorse;

– Il lavoro da remoto può ridurre le emissioni di CO2;

Sostenibilità sociale:

– Lo Smart Working può migliorare il benessere dei lavoratori, ma presenta anche rischi di tecnostress;

Sostenibilità di governance:

– L’IoT può migliorare la trasparenza nelle catene di fornitura;

– Il Cloud Computing facilita la gestione del rischio operativo;

Giorgia Dragoni, Direttrice dell’Osservatorio, conclude: “Nelle iniziative della Commissione europea emerge ancora timidamente il ruolo del digitale per le sfide globali legate alla sostenibilità, mentre si evidenzia in modo più approfondito l’indirizzo che la sostenibilità, soprattutto quella sociale e di governance, può avere nel processo di trasformazione digitale”.



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