«La transizione verde nell’Ue richiederà investimenti significativi fino al 2030, pari a un massimo del 3,7% del Pil ogni anno, oltre a quanto già speso. Le banche stanno iniziando a integrare i rischi climatici nei loro criteri di finanziamento, mentre i mercati finanziari, sebbene in crescita, restano ancora a un livello insufficiente per sostenere pienamente gli investimenti verdi. Il settore pubblico ha un ruolo chiave nel favorire gli investimenti privati e mobilitare ulteriori fondi per la transizione ecologica. Tuttavia, si prevede un notevole deficit di finanziamenti pubblici verdi a partire dal 2027, con la scadenza del Recovery and Resilience Facility (Rrf)». E’ quanto si legge nell’anticipazione di un capitolo del bollettino economico Bce che verrà diffuso domani.
Per affrontare il fabbisogno di investimenti, sarà essenziale sviluppare mercati dei capitali europei più integrati, al fine di diversificare le fonti di finanziamento oltre ai prestiti bancari, si legge nella nota.
Guardando oltre il 2030, le esigenze di investimento per raggiungere la neutralità carbonica saranno ancora maggiori soprattutto se gli impatti del riscaldamento globale si intensificheranno.
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