La Legge fi Bilancio 2025 (L. 207/2024) introduce un’importante agevolazione fiscale per le imprese: un’aliquota IRES ridotta al 20% (anziché il 24%) per il solo periodo d’imposta 2025. Questo incentivo è rivolto a società di capitali (Spa, Sapa, Srl, ecc.) che rispettano specifiche condizioni. La misura ha l’obiettivo di incentivare la crescita aziendale e l’occupazione, sostenendo le imprese che investono in innovazione e sviluppo del personale.
Quali sono i requisiti per accedere all’agevolazione?
Per beneficiare dell’aliquota ridotta, le imprese devono rispettare i seguenti criteri:
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Accantonamento degli utili
– Almeno l’80% degli utili dell’esercizio 2024 deve essere destinato a una riserva specifica.
– Almeno il 30% degli utili accantonati (e comunque almeno il 24% degli utili del 2023, con un minimo di 20.000 euro) deve essere investito in beni strumentali nuovi rientranti nei programmi Transizione 4.0 e Transizione 5.0.
– Gli investimenti devono essere realizzati a partire dal 2025 ed entro la presentazione della dichiarazione dei redditi del periodo successivo. -
Mantenimento e incremento dell’occupazione
– Il numero di unità lavorative annue (ULA) nel 2025 non deve essere inferiore alla media del triennio 2022-2024.
– L’impresa deve assumere nuovi lavoratori a tempo indeterminato per almeno l’1% del numero medio di dipendenti a tempo indeterminato nel 2024. In ogni caso, deve essere assunto almeno un nuovo dipendente. -
Nessun ricorso alla Cassa integrazione
L’impresa non deve aver utilizzato la cassa integrazione nel 2024 o nel 2025, ad eccezione della cassa integrazione ordinaria prevista per casi specifici (art. 11, comma 1, lettera a, D. Lgs. 148/2015).
Quali investimenti sono agevolati?
Gli investimenti devono riguardare i beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive in Italia, come definiti negli allegati A e B della Legge 232/2016 (Transizione 4.0) e nell’art. 38 del D.L. 19/2024 (Transizione 5.0).
Importo minimo di investimento: 20.000 euro.
Norme attuative e controlli
Le modalità di applicazione e coordinamento con altre norme fiscali saranno definite da un decreto ministeriale. Il decreto specificherà anche le regole per il recupero dell’agevolazione in caso di decadenza dal beneficio.
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