Supercalcolo per l’agricoltura. L’Italia è la terza potenza al mondo


Crescono a ritmo serrato le start up che propongono soluzioni di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale (+7%) e analisi predittiva al mondo agricolo e, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, emergono nuove aree di applicazione come l’agri-fintech, il carbon farming o il machine learning (+24%). L’Italia, poi, è il terzo paese al mondo per potenza di calcolo, dopo Usa e Giappone (Top500 supercomputer ranking). Una potenzialità tra le tante offerte dalle soluzioni software e digitali che il settore agricolo nazionale, primo in Europa per valore aggiunto (con 42,4 miliardi di euro) non può farsi sfuggire per restare leader.

Un potenziale inespresso

Nonostante, infatti, le soluzioni di agricoltura 4.0, come intelligenza artificiale, robotica e sensoristica siano passate da un valore di 100 milioni nel 2017 agli attuali 2,3 mld di euro, in Italia, solo l’8% delle aziende agricole è digitalmente maturo e la superficie agricola interessata da soluzioni 4.0 si assesta al 9,5%.

Così le rese aumentano

Delle numerose applicazioni pratiche dell’AI al settore agritech si è discusso, ieri, a Roma presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, nel corso dell’evento organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, per la presentazione della ricerca 2025 «Human-centered agritech. Ricerca e sviluppo per le persone e l’ambiente». Un interessante momento di confronto e approfondimento tra centri di ricerca, imprese, organizzazioni di categoria ed esperti che ha confermato la centralità per lo sviluppo del settore delle nuove tecnologie: dall’AI e machine learning per l’ottimizzazione delle risorse (acqua, fertilizzanti) e aumento delle rese agricole grazie a una gestione più efficiente delle attività, ai sensori avanzati e IoT per un’agricoltura di precisione fino alla robotica e ai droni, passando per l’automazione delle attività al sistema di dati e blockchain per il miglioramento della sicurezza alimentare e valorizzazione del Made in Italy.

Digitale strategico

«Se vogliamo che l’Italia mantenga la sua leadership in Europa, dobbiamo investire con determinazione in tecnologia e innovazione», ha detto Ferruccio Resta, presidente della Fondazione Kessler, istituto di ricerca specializzato nel campo della tecnologia, dell’innovazione, delle scienze umane e sociali, con sede a Trento e competenze trasversali dalla computer vision alla robotica autonoma, dall’automazione al telerilevamento, fino alla gestione e analisi dei dati e alla produzione di sensori. «La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale non rappresentano soltanto strumenti di efficienza, ma sono leve fondamentali per incrementare la produttività e attrarre capitale umano di qualità. Il futuro dell’agroalimentare italiano ed europeo dipenderà dalla capacità di applicare concretamente queste innovazioni, costruendo ecosistemi strutturati e collaborativi, in cui conoscenze, competenze e tecnologie siano realmente valorizzate».

Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link