Prorogato per altri tre anni, fino al 2027 compreso, il finanziamento al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile che la legge di Bilancio aveva cancellato: crediti d’imposta per tre milioni all’anno.
Alla fine è andata: prorogato per altri tre anni, fino al 2027 compreso, il finanziamento al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Significa che il Fondo – il quale consente alle Fondazioni bancaria il recupero fiscale di ciò che stanziano a favore di progetti educativi, finora centinaia – oltre a conservare naturalmente le risorse di cui disponeva finora avrà a disposizione complessivamente altre nove milioni di euro: tre all’anno per tre anni, a partire da quello in corso.
È una buona notizia contenuta nel decreto Milleproroghe convertito in legge dal Senato con voto di fiducia: 97 sì, 57 contrari. Lo stesso testo era stato approvato poche ore prima dalla I Commissione, sulla base di un emendamento di Mariastella Gelmini. Anche se sullo stesso tema gli emendamenti erano stati diversi, e tutti nella stessa direzione. Una prima versione prevedeva in realtà un credito di imposta di 25 milioni di euro per ogni anno. Ma anche nella misura approvata si tratta comunque di una correzione di rotta importante rispetto alla Legge di Bilancio che il finanziamento al Fondo lo aveva tagliato del tutto.
Le dichiarazioni di soddisfazione in effetti sono state trasversali. Come trasversali erano state le proteste, soprattutto da parte della società civile e in primo luogo dal Forum del Terzo settore e dal presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, Marco Rossi-Doria, da cui il Fondo viene materialmente gestito: strumento di contrasto alle diseguaglianze che negli anni ha messo in campo centinaia di progetti in tutta Italia, dalle aree metropolitane a quelle più periferiche.
Ora il testo passa alla Camera. Purtroppo nel testo del Milleproroghe approvato dal Senato non c’è l’innalzamento del tetto al finanziamento del 5 per mille: altra battaglia a cui il Terzo settore teneva molto. Ma due buone notizie in una volta sola sarebbero state troppe.
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