Il caro energia continua a rappresentare una minaccia concreta per la sopravvivenza delle imprese italiane, in particolare per quelle operanti nel terziario, costrette a fare i conti con rincari che, dopo una temporanea flessione nel 2023, hanno ripreso a salire nel 2024. I prezzi all’ingrosso di energia elettrica e gas, infatti, hanno subito un nuovo rialzo, lasciando le aziende in balia di bollette sempre più insostenibili. Nonostante il recente decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che anticipa le aste di stoccaggio del gas per garantire una maggiore stabilità , il rischio legato ai costi energetici rimane elevato, con conseguenze che potrebbero ripercuotersi sull’intero sistema produttivo.
I produttori di energia elettrica, associati a Energia futura, hanno avanzato un pacchetto di proposte strutturali e di impatto immediato, mirato a sostenere soprattutto i piccoli e medi consumatori, tra cui famiglie e imprese, i più colpiti dal caro-bollette. Secondo i produttori, i recenti picchi dei prezzi del gas, influenzati da movimenti speculativi legati alle tensioni internazionali sulle materie prime, stanno distorcendo il mercato elettrico, alterando le dinamiche di domanda e offerta. Una situazione che, se non affrontata con misure adeguate, rischia di compromettere ulteriormente la competitività delle aziende italiane.
Negli ultimi 15 anni, le grandi imprese energivore hanno beneficiato di sussidi energetici per circa 20 miliardi di euro, finanziati attraverso un prelievo in bolletta a carico della collettività . Questi fondi, inizialmente destinati a contenere la spesa energetica, hanno contribuito nel tempo a irrobustire gli utili delle aziende, mentre i finanziamenti sono progressivamente aumentati, sollevando interrogativi sull’equità del sistema. Oggi, con l’aumento dei costi, il dibattito si è riacceso, mettendo in luce la necessità di un ripensamento delle politiche di sostegno.
Intanto, le famiglie italiane si trovano ad affrontare un ulteriore aggravio economico. Secondo le stime di Facile.it, una famiglia tipo con contratto a prezzo indicizzato nel mercato libero potrebbe vedere un aumento di circa 350 euro sulle bollette di energia elettrica e gas nel 2025, portando la spesa annuale a superare i 2.930 euro, quasi il 14% in più rispetto ai 2.583 euro del 2024. Un dato che, se confermato, rischia di amplificare il malcontento già diffuso tra i consumatori, costretti a fare i conti con un carovita che sembra non avere fine.
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