Il Fondo nuove competenze (Fnc) ha registrato una partecipazione senza precedenti nella sua terza edizione. In una sola settimana dall’apertura della piattaforma informatica, sono state presentate più di 11mila istanze, coinvolgendo oltre 100 sistemi formativi e 110 filiere. Il ministero del Lavoro stima che 500mila lavoratori potranno beneficiare di percorsi di aggiornamento professionale.
Questo strumento di politica attiva del lavoro copre il costo delle ore dedicate alla formazione, favorendo l’acquisizione di nuove competenze. Gli obiettivi principali sono tre: accompagnare le imprese nella transizione digitale ed ecologica, incentivare nuova occupazione e promuovere la collaborazione tra aziende attraverso reti e filiere produttive.
«Abbiamo avuto una partecipazione senza precedenti – ha dichiarato al Sole 24 Ore il ministro del Lavoro, Marina Calderone –. Il suo successo è una buona notizia per il Paese e conferma la collaborazione tra istituzioni e imprese: l’aggiornamento professionale, la formazione continua e la sostenibilità del lavoro sono le direttrici della nostra strategia».
Il fondo, cofinanziato dall’Unione europea, ha una dotazione finanziaria di 731 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere 800 milioni o persino 1 miliardo attraverso ulteriori risorse. La ripartizione prevede 225,9 milioni per le regioni più sviluppate, 464,1 milioni per quelle meno sviluppate e 40 milioni per le regioni in transizione, tra cui le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria.
I finanziamenti saranno destinati a tre tipologie di intervento:
- Sistemi formativi, ovvero gruppi di imprese guidati da un grande datore di lavoro di riferimento, con un contributo massimo di 12 milioni di euro.
- Filiere formative, che coinvolgono micro, piccole e medie imprese operanti in distretti e reti produttive, con un finanziamento fino a 8 milioni di euro.
- Datori di lavoro singoli, che potranno ottenere fino a 2 milioni di euro per la formazione dei propri dipendenti.
Per accedere al fondo, le imprese devono sottoscrivere un accordo collettivo con le rappresentanze sindacali, specificando il numero di lavoratori coinvolti, le ore di formazione e le competenze da sviluppare. Le retribuzioni orarie durante la formazione sono coperte per il 60%, con la possibilità di salire fino all’80% o al 100% in alcuni casi.
Se un’azienda prevede la formazione anche per disoccupati preselezionati e ne assume almeno il 70% con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, potrà ricevere un incentivo di 800 euro per ogni assunto.
I percorsi formativi devono avere una durata compresa tra 30 e 150 ore per lavoratore, e concludersi entro un anno. La formazione sarà certificata da enti accreditati e potrà essere finanziata, in tutto o in parte, anche dai fondi interprofessionali, che dovranno segnalare la propria partecipazione al ministero del Lavoro.
Le domande possono essere presentate fino al 10 aprile tramite la piattaforma MyAnpal, offrendo così alle imprese e ai lavoratori un’importante opportunità di aggiornamento e crescita professionale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link