massimo 5 concessioni per soggetto


La giunta della Regione Sicilia ha approvato le regole per riassegnare le concessioni balneari attraverso delle gare pubbliche. Su proposta dell’assessore regionale al territorio e ambiente Giusi Savarino, sono state varate le linee guida necessarie ai Comuni costieri per predisporre i bandi già entro la prossima estate. I Comuni in regola con l’adozione dei Piani di utilizzo del demanio marittimo possono emanare bandi per assegnare nuove concessioni per un periodo fra i 5 e i 20 anni, mentre i Comuni ancora non dotati del piano possono assegnare concessioni solo per una durata massima di 6 anni.

Tra le indicazioni inserite nelle linee guida per la valutazione delle istanze, viene introdotta una premialità per le micro, piccole e medie imprese. Inoltre la Regione ha posto un limite massimo di concessioni di cui si può essere titolari, in maniera diretta o indiretta: il limite è di due unità all’interno dello stesso Comune, tre unità nella stessa provincia e cinque unità sul territorio regionale.

Commenta il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani: «Col mio governo diamo indicazioni certe per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali, in una fase di transizione delicata. È un passaggio fondamentale che rispecchia quanto previsto dalle norme statali ed europee. Mettiamo ordine in un settore trainante della nostra economia, il turismo balneare, che coinvolge innumerevoli imprese e che rappresenta un fattore di attrazione per il nostro territorio. Regole, tempi certi e trasparenza delle procedure sono elementi indispensabili per stimolare sempre maggiori investimenti ed elevare gli standard qualitativi delle strutture turistico-ricreative, senza comunque sottovalutare la tutela delle nostre coste».

Precisa inoltre l’assessore Savarino: «Fatta salva la proroga prevista dal governo nazionale fino al 2027 delle concessioni esistenti, che rappresentano appena il 17% della risorsa disponibile, abbiamo predisposto linee guida per il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime, destinate a orientare l’attività amministrativa dei Comuni. Questo provvedimento individua la procedura per la concessione di nuovi beni demaniali marittimi destinati a attività turistico-ricreative e sportive, gli interventi ammissibili e le indicazioni per la valutazione delle domande, nel rispetto delle normative nazionale e regionale. Con questa sana sinergia tra governo regionale e Comuni, attiviamo nuove opportunità di sviluppo e di lavoro, con una maggiore attenzione all’ecosostenibilità ambientale e all’attivazione di servizi che valorizzino le specificità e le tradizioni culturali ed enogastronomiche dei territori».

Protestano per la decisione i balneari siciliani, rappresentati dal presidente dell’Associazione turistica balneare Antonio Firullo, che segnala «incongruenze sulle nuove regole». In particolare, afferma Firullo, «l’assessore Savarino ha dichiarato e in modo chiaro ed esplicito che i concessionari balneari esistenti sul territorio rappresentano solo il 17% dell’occupazione del suolo demaniale, quindi riconosce che nel nostro territorio non c’è una scarsità di risorse del bene demaniale. Questo è in contrasto con la direttiva europea Bolkestein, che prevede l’obbligo di selezione solo se il numero di autorizzazioni è limitato per la scarsità di risorsa».

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