Assunzioni agevolate 2025, tempo indeterminato per disabili, giovani, madri e sconti per le aziende: circolare Fisco


Con la circolare 1/E, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato aggiornamenti rilevanti in merito alla conferma delle agevolazioni fiscali a favore di imprese e professionisti che assumono personale a tempo indeterminato. Istituito originariamente con il D.Lgs. n. 216/2023, il beneficio è stato prorogato fino al 2027 grazie alla Legge di Bilancio 2025, garantendo un incentivo sostanziale che si accentua ulteriormente nel caso di assunzioni di soggetti considerati fragili e in condizioni di particolare vulnerabilità.
Il provvedimento prevede un incremento del 20% sul costo deducibile associato all’assunzione di nuovo personale, con la possibilità di applicare una maggiorazione fino al 30% per quei dipendenti che richiedono tutele aggiuntive. Tra i soggetti interessati rientrano, ad esempio, persone con disabilità, donne con almeno due figli minorenni, vittime di abusi e giovani che usufruiscono degli incentivi per l’impiego giovanile.

L’agevolazione è rivolta ai titolari di reddito d’impresa, agli esercenti arti e professioni e a chi opera in forma associata. Per poter beneficiare del provvedimento, il reddito deve essere determinato con il metodo analitico e l’attività deve essere operativa da almeno dodici mesi antecedenti l’inizio del periodo d’imposta agevolato. La proroga, infatti, è condizionata al verificarsi di un incremento sia del numero di assunzioni a tempo indeterminato sia del totale dei lavoratori, includendo anche quelli con contratti a tempo determinato.
L’Agenzia delle Entrate, all’interno dell’Allegato 1 della circolare, definisce le categorie di lavoratori che godono di una protezione rafforzata. In particolare, si individuano:

L’Agenzia delle Entrate precisa che, se l’aumento complessivo del costo del personale risulta inferiore alla spesa totale attribuibile alle nuove assunzioni a tempo indeterminato e sono state inserite anche categorie a tutela rafforzata, il costo deducibile su cui calcolare l’incentivo deve essere distribuito proporzionalmente tra le diverse tipologie di lavoratori.





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