Intervenendo alla Future Investment Initiative, conferenza organizzata dal fondo sovrano dell‘Arabia Saudita a Miami, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un nuovo piano di tagli fiscali, definendolo “il più grande della storia americana”. Nel suo intervento, Trump ha dichiarato di voler lavorare con il Congresso repubblicano per “ridurre drasticamente le tasse per famiglie, lavoratori e aziende”.
“Non faccio nulla per ragioni politiche. Faccio ciò che è giusto. Voglio essere all’avanguardia in ogni settore”, ha affermato Trump. “Quindi lavorerò con il Congresso repubblicano per approvare i più grandi tagli fiscali nella storia americana. Ridurremo drasticamente le tasse per le famiglie, i lavoratori e le aziende, inclusa l’eliminazione delle tasse sulle mance e, si spera, delle tasse sulla previdenza sociale e sugli straordinari”.
Nel suo piano fiscale, Trump ha evocato anche la possibilità di destinare ai contribuenti americani il 20% dei risparmi derivanti dai tagli del Doge di Elon Musk e un altro 20% per la riduzione del debito pubblico. Tra le misure proposte, vi è anche una detrazione del 100% per la costruzione di nuove fabbriche negli Stati Uniti e per qualsiasi altro investimento in conto capitale. “Se comprate qualcosa che sarà utile per il nostro Paese, vi permetteremo di detrarlo interamente nel primo anno”, ha aggiunto.
Attacco all’Europa e al presidente ucraino Zelensky
Oltre ai temi economici, Trump ha affrontato anche questioni di politica estera, promettendo di “mettere fine alle guerre, risolvere conflitti e riportare la pace nel pianeta”.
“Voglio la pace, non voglio vedere tutti che vengono uccisi”, ha dichiarato, facendo riferimento ai conflitti in Medio Oriente e alla guerra tra Russia e Ucraina. “Non c’è profitto per nessuno nell’avere una Terza guerra mondiale, e non siamo così lontani, ma vi dico che non c’è questo rischio. Se fosse rimasta l’amministrazione Biden per un altro anno, avreste avuto la Terza guerra mondiale, ma adesso non accadrà”.
Trump ha poi rivolto una critica diretta all’Europa, invitandola a “occuparsi dell’immigrazione con più intelligenza e con più forza, prima che sia troppo tardi”.
Infine, il presidente è tornato ad attaccare duramente il leader ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo “un comico di modesto successo” e “un dittatore non eletto” che “si rifiuta di indire elezioni”. Secondo Trump, il presidente ucraino dovrebbe “muoversi rapidamente se non vuole perdere il Paese che gli è rimasto” perché “la guerra sta andando nella direzione sbagliata”.
Intanto l’amministrazione Trump ha cancellato il servizio di assistenza per i bambini immigrati illegali fermati al confine sud con il Messico. La decisione rientra in un quadro di tagli ai fondi destinati agli immigrati illegali negli Stati Uniti, ma stavolta coinvolge anche i minori che attraversano il confine sud senza i loro genitori. Il dipartimento degli Interni ha comunicato la decisione all’Acacia Center for Justice, una no-profit che assiste quasi 26 mila minori che si trovano dentro il centro immigrati o da cui sono usciti. “La decisione dell’amministrazione di sospendere questo programma – ha dichiarato Shaina Aber, che guida la Ong – mina il giusto processo e ha un impatto sproporzionato su bambini vulnerabili, che già hanno provato traumi gravi, mettendoli a rischio di essere abusati, sfruttati o picchiati”.
Le parole di Trump hanno suscitato immediate reazioni a livello internazionale, alimentando il dibattito sul futuro degli aiuti americani all’Ucraina e sulle sue posizioni nei confronti dell’Europa e delle istituzioni multilaterali.
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