La Camera dei Deputati ha votato la fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe. Come da consuetudine, diverse le scadenze e gli adempimenti amministrativi rinviati con il provvedimento.
“Dobbiamo dire che siamo delusi per la mancata posticipazione del termine entro il quale stipulare l’assicurazione dei propri beni strumentali contro i rischi catastrofali. L’impresa dovrà contrarla entro il 31 marzo prossimo, ancora con tutte le incognite da chiarire – avverte il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – Questo nuovo obbligo è stato inserito nella legge di Bilancio del 2024, quindi a fine anno, e solo ora è diventato operativo. Come sempre impongono nuovi balzelli dando alle imprese tempi ristrettissimi, senza la possibilità di programmare questi ulteriori costi che si vanno ad aggiungere alle altre innumerevoli voci di bilancio in uscita. Oltre a questo le aziende devono analizzare il rischio territoriale della propria sede operativa, confrontare le offerte delle principali compagnie assicurative e valutare le franchigie e le coperture incluse. E non si sta parlando di importi assicurativi di poco conto. Dobbiamo mettere le imprese nelle condizioni di sottoscrivere in piena consapevolezza polizze efficaci a costi che tengano effettivamente conto del principio di mutualità del rischio. Noi insistiamo sulla necessità di prorogare la data della scadenza al 2026”.
Si riapre la rottamazione quater per i contribuenti che avevano già aderito alla data del 31 dicembre 2024, ma che sono decaduti per non aver eseguito regolarmente i pagamenti delle rate. Per essere riammessi, va presentata un’istanza all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30 aprile 2025. Il pagamento di quanto scaduto potrà essere fatto entro il 31 luglio 2025 oppure in dieci rate, dal 31 luglio 2025 fino al 30 novembre 2027.
“Apprendiamo della riapertura dell’ultima rottamazione considerando la possibilità così offerta a quei contribuenti che fanno di tutto per pagare le tasse e che per improvvisi e gravi dissesti finanziari non ci sono riusciti. Di certo – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – non siamo dalla parte di coloro che utilizzano questa ennesima proroga solo per beneficiare del congelamento delle azioni esecutive nei loro confronti, senza l’intenzione di pagare nemmeno un centesimo di quanto dovuto”.
“Continueremo ad invocare la proroga al prossimo autunno del termine per aderire al concordato preventivo biennale per gli anni 2025 – 2026 – rincalza il Presidente Boschetto – il 31 luglio 2025 è, di fatto, impraticabile per la buona riuscita dell’operazione di accordo preventivo con il Fisco. Confidiamo nel buon senso del Governo affinché il doveroso slittamento non arrivi giusto a ridosso della scadenza prefissata. Verrebbe comunque vanificata un’opportunità”.
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