L’intelligenza artificiale cresce e si fa spazio, anche nelle aziende più piccole. Secondo una recente analisi dell’Istat, passa, infatti, dal 5 per cento all’8,2 per cento la quota delle imprese con più di dieci addetti che utilizzano delle tecnologie AI, anche se l’Italia continua a rimanere indietro rispetto al resto dell’Unione europea, dove si è arrivati al 14,5 per cento.
Tra l’altro, nell’arco di dieci anni, il fatturato delle Pmi realizzato online è passato dal 4,8 per cento al 14 per cento del fatturato complessivo. Cresce, inoltre, il numero delle aziende più piccole che hanno deciso di adottare degli strumenti di sicurezza informatica.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di comprendere come l’intelligenza artificiale stia impattando sulle attività delle società.
In un recente report l’Istat ha scattato una fotografia precisa e ben dettagliata sull’impiego dell’intelligenza artificiale tra le piccole e medie imprese. L’8,2 per cento di quelle con almeno dieci addetti hanno fatto ricorso, nel 2024, ad una delle sette tecnologie dell’intelligenza artificiale, registrando un miglioramento rispetto al 4 per cento del 2023. Importante passo avanti, in questo senso, lo fanno anche le imprese con 50-99 addetti, che arrivano ad un buon 14 per cento, contro il 5,6 per cento del 2023. Buone notizie anche per quanto riguarda le grandi aziende, la cui quota passa dal 24,1 per cento che era stato registrato nel 2023 al 32,5 per cento del 2024.
Soffermandosi sulle tecnologie AI utilizzate per l’attività commerciale si scopre che sono impiegate:
● dal 36,7 per cento delle imprese attive nell’informatica. Nel 2023 erano 23,6 cento, mentre nel 2021 al 16,9 per cento;
● dal 27,6 cento da aziende attive nel settore delle telecomunicazioni (13,3 per cento e 18,1 per cento);
● dal 28,3 per cento (11,1 cento nel 2023) da operatori nel settore della produzione cinematografica, video e programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore.
Il 54,5 per cento delle imprese utilizza l’intelligenza artificiale per estrarre conoscenza e informazioni da documenti di testo. Sono, invece, il 45,3 per cento delle imprese ad utilizzare l’AI generativa di linguaggio scritto o parlato, mentre il 39,9 per cento la utilizza per convertire la lingua parlata in formati leggibili da dispositivi informatici.
Secondo l’Istat, “l’analisi dei testi (text mining) e le tecniche di apprendimento automatico (ad es. machine learning) sono le due tecnologie più utilizzate dalle grandi imprese che utilizzano IA (rispettivamente 60,8 per cento e 51,6 per cento), mentre per le imprese di dimensione più ridotte la seconda tecnologia più utilizzata è l’IA generativa per la creazione di linguaggio scritto (46,9 per cento) che offre soluzioni innovative per automatizzare processi, migliorare la comunicazione e personalizzare i contenuti”.
Ma quali sono gli ambiti nei quali l’intelligenza artificiale viene utilizzata? Spesso e volentieri viene impiegata:
● nel marketing e nelle vendite: 35,7 per cento;
● nell’organizzazione dei processi amministrativi aziendali: 28,2 per cento;
● nelle attività innovative e di ricerca e sviluppo: 24,6 per cento.
In termini di variazioni assolute, rispetto al 2023, i tre ambiti che abbiamo appena citato registrano la crescita più importante, che è rispettivamente:
● +84,5 per cento;
● +142,5 per cento;
● +98,7 per cento.
Forte ancora il divario tra le Pmi e le grandi aziende per quanto riguarda la presenza di specialisti Ict: nelle prime sono il 13,3 per cento, che sale nelle grandi imprese al 74,5 per cento. Mancano, inoltre, dei corsi di formazione informatica per gli addetti (rispettivamente 16,9 per cento e 67,0 per cento).
Secondo l’Istat delle “differenze legate alla dimensione delle imprese emergono anche per indicatori più legati alla complessità organizzativa, per esempio l’utilizzo di strumenti utili per effettuare riunioni a distanza (47,3 per cento per le PMI e 96,3 per cento per le grandi imprese ovvero quelle con 250 addetti e oltre) e l’adozione di documenti connessi alla sicurezza ICT (35,0 per cento e 83,6 per cento). Seguono la formazione degli addetti sulla sicurezza informatica e l’adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) che evidenziano distanze di circa 25 punti percentuali tra PMI e grandi imprese”.
Cresce, infine, la quota delle imprese con almeno dieci addetti che stanno utilizzando la banda larga fissa con una velocità pari a 30 Mbit/s: nel 2022 era pari all’82,8 per cento, nel 2023 all’84,8 per cento che sale all’88,8 per cento nel 2024.
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