FILCA CISL SU BONUS ZES E MANODOPERA QUALIFICATA


Se il Bonus Zes, l’incentivo destinato alle aziende del Mezzogiorno che assumono a tempo indeterminato lavoratori over 35 disoccupati di lungo periodo rappresenta una opportunità per le imprese edili, non va sottaciuto il problema della carenza di manodopera qualificata che spesso comporta ritardi nei progetti, rallentando la realizzazione delle opere pubbliche, alcune delle quali inserite nel PNRR.

Lo rileva la Filca Cisl Basilicata che ormai da diversi mesi sta monitorando il fenomeno invocando interventi finalizzati a favorire la formazione continua ed incentivi per assicurare il ricambio generazionale nel comparto dell’edilizia. «Con la firma del decreto attuativo 7 gennaio 2025 da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e la relativa pubblicazione – dichiara Angelo Casorelli, segretario generale Filca Cisl Basilicata – sono stati stabiliti i criteri per l’esonero totale dei contributi previdenziali, esclusi i premi Inail, per 2 anni, fino a un massimo di 650 euro mensili per le aziende che assumono a tempo indeterminato i lavoratori over 35 senza impiego da almeno due anni.

L’agevolazione prevista dal cosiddetto Decreto Coesione, può rappresentare indubbiamente una boccata di ossigeno per le imprese edili fino a 10 dipendenti che assumono personale tra il primo settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 con uno stanziamento complessivo per le regioni del Sud di 591,4 milioni di euro». Restano però i nodi che riguardano sempre più posizioni scoperte nella filiera delle costruzioni, problema acuito dal Covid con una età media che si attesta sui 55 anni. «Su alcuni cantieri di tratte ferroviarie che interessano il territorio regionale – afferma Casorelli – le aziende hanno difficoltà a reperire carpentieri e gruisti così come è accaduto di recente che per la costruzione di edifici contemplati negli interventi previsti dal PNRR le imprese appaltatrici abbiano operato con un certo affanno sul crono-programma perché a corto di muratori specializzati.

Alcune aziende stanno fronteggiando l’emergenza soltanto grazie al supporto prezioso della manodopera straniera. In questo contesto – conclude il segretario Casorelli – è evidente che occorre incidere maggiormente sul tema della formazione e delle agevolazioni fiscali alle imprese, investendo in tecnologia e rendendo nuovamente attrattivo il settore dell’edilizia per i giovani, siano essi operai, professionisti o tecnici specializzati».





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