Materie prime critiche: accellerare il riciclo


riciclo schede elettroniche
Immagine da Depositphotos

Dal recupero dei rifiuti elettronici alla sostenibilità industriale: l’Italia accelera sulla strada del riciclo delle materie prime critiche (Critical Raw Materials), risorse fondamentali per settori chiave come tecnologia, energie rinnovabili e mobilità

Assoambiente lancia quattro proposte per rendere il Paese un modello in questo ambito, mentre a Guagnano, in provincia di Lecce, viene inaugurato un impianto all’avanguardia per il recupero di componenti elettroniche.

L’iniziativa segna la prima tappa di Impianti Aperti on the Road 2025, un percorso per promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti e l’economia circolare.

L’Italia e la sfida delle materie prime critiche

Le materie prime critiche sono elementi essenziali per numerosi settori industriali strategici, dall’elettronica all’automotive, fino alle rinnovabili. Tuttavia, la loro disponibilità è spesso limitata, rendendo cruciale l’adozione di strategie efficaci per ridurre la dipendenza dalle importazioni.

La gestione sostenibile dei Critical Raw Materials rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità: l’Italia, con la sua storica vocazione al riciclo industriale, può diventare un punto di riferimento in Europa.

Riconoscimento dell’End of Waste per le materie prime critiche

A questo proposito, durante il talk Il futuro delle materie prime critiche – Problemi nazionali e soluzioni internazionali, Assoambiente – associazione che rappresenta le imprese del settore ambientale – ha presentato quattro proposte per un modello italiano nel riciclo delle materie prime critiche.

  1. è necessario un quadro normativo chiaro che consenta alle aziende di riconoscere automaticamente lo status di End of Waste (cessazione della qualifica di rifiuto) per le materie prime critiche recuperate, favorendo il loro reimpiego nei cicli produttivi
  2. bisogna accelerare le procedure per l’installazione di impianti di riciclo, mantenendo elevati standard di sicurezza ambientale, è essenziale per attrarre investimenti nel settore
  3. è fondamentale promuovere collaborazioni tra università, centri di ricerca e aziende per sviluppare tecnologie innovative in grado di migliorare l’efficienza del recupero delle CRM e ridurre l’impatto ambientale
  4. si devono introdurre sgravi fiscali e contributi diretti per le aziende che investono in impianti di riciclo avanzati, aumentando la competitività del settore a livello europeo

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Il nuovo impianto per il recupero dei metalli dai rifiuti elettronici

Un esempio concreto dell’innovazione nel settore del riciclo è il nuovo impianto di Guagnano, progettato per il trattamento avanzato delle schede elettroniche.

Il cuore della struttura è un macchinario innovativo in grado di triturare e separare con precisione le componenti elettroniche, ottimizzando il recupero di metalli preziosi e riducendo la dispersione di materiali critici.

La tecnologia di separazione avanzata permette di estrarre con maggiore efficienza elementi chiave come ferro, alluminio e metalli preziosi, fondamentali per molteplici settori industriali.

Un ruolo centrale in questo progetto è svolto dal Progetto L.E.C.C.E. (Leading Electronic Scrap and Catalytic Converters Enterprise), sviluppato in collaborazione con l’Università del Salento.

L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Puglia attraverso il programma Pia – Programmi Integrati di Agevolazione vuole perfezionare le tecniche di recupero dei materiali critici, riducendo gli sprechi e migliorando la sostenibilità complessiva del processo.

Se il nostro Paese saprà investire in ricerca, infrastrutture e normative adeguate, il riciclo dei Critical Raw Materials potrà diventare un pilastro strategico per un’industria italiana più resiliente e competitiva a livello globale.





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