Nasce Fondazione Bicocca, la rettrice Innantuoni: «Sarà un ponte tra imprese, ricerca e mondo del lavoro»


di
Fabrizio Guglielmini

Obiettivo aumentare del 10% l’offerta formativa dell’università. Fondazione Bicocca sarà anche una sorta di sportello per la progettazione di bandi europei

Un’università «giovane» come Bicocca, fondata nel 1998, decide di dotarsi di una fondazione «perché è uno strumento indispensabile per rendere stabili le collaborazioni che avvengono ogni giorno tra l’ateneo e altri soggetti come le aziende, il non profit e gli istituti di ricerca sanitari», ha ricordato la rettrice Giovanna Iannantuoni durante la presentazione della nuova Fondazione Bicocca nell’aula magna dell’ateneo, a cui ha partecipato il neopresidente e prorettore vicario Marco Orlandi: «Grazie al lavoro della Fondazione potremo ottimizzare la gestione di iniziative chiave per la formazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, azioni che già facciamo ma che verranno sistematizzate». Il modello pubblico (l’università stessa) e privato (le aziende), fatte le debite proporzioni, è quello della Fondazione Politecnico.

Uno strumento duttile che vuole dialogare sia con il mondo produttivo, soprattutto quello delle medie e piccole imprese «assetate» di conoscenze accademiche (in particolare l’Ia) per rinnovare la propria produzione, sia con la società civile attraverso progetti specifici rivolti all’associazionismo. Con la voglia di fare sistema, Fondazione Bicocca sarà anche una sorta di sportello per la progettazione di bandi europei e accoglierà le richieste di ricercatori che vogliono dialogare con le imprese. «Quello che ci interessa — ha proseguito Iannantuoni — è sviluppare un rapporto multidisciplinare con il territorio per mettere a disposizione le nostre competenze alla società civile».




















































La Fondazione ha al suo attivo infrastrutture hi tech per 70 milioni di euro da collocare al centro della sua mission: «Mettiamo in gioco un patrimonio tecnologico importante rivolto alle aziende e agli enti che ne faranno richiesta, condividendo a nostra volta le conquiste di know how fatte nel recente passato nei nostri laboratori». Fondazione Bicocca avrà il suo quartier generale nell’edificio U6 Agorà dell’università. A poca distanza, in Bim — il progetto di rigenerazione urbana promosso da Aermont Capitale Kervis — troverà casa il Bicocca Pavillon, l’Innovation Hub della Fondazione, una sorta di «supermercato tecnologico» che soddisfi soprattutto le necessità delle Pmi. Il Pavillon, progettato da Piuarch, è pensato per ospitare aziende, dottorandi e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie e verrà inaugurato il prossimo 14 aprile.
La Fondazione — che nasce durante l’ultimo anno di mandato di Iannantuoni ed è interamente partecipata da Bicocca — sarà articolata in aree tematiche che ricalcano quelle dell’ateneo per discipline, come sottolinea il presidente Orlandi: «Transizione ecologica, Scienze della materia, Scienze della vita, Innovazione sociale e Intelligenza artificiale saranno i settori per i quali le aziende potranno chiederci consulenze. E ci sarà anche un hub dedicato, dove i dottorandi incontreranno le aziende sia per professionalizzare il loro percorso sia per presentare i propri brevetti». Tra gli altri suoi compiti, la Fondazione gestirà tutti i master di I e II livello, i corsi legati a obiettivi lavorativi e le Summer e Winter school con l’obiettivo di aumentare del dieci per cento l’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2025-2

25 febbraio 2025



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