Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova classificazione Ateco 2025, che sarà adottata ufficialmente dal 1° aprile 2025 per consentire l’aggiornamento delle procedure amministrative e statistiche (Camere di Commercio, Agenzia delle Entrate, Istat).
Per agevolare la transizione, è stata pubblicata una tabella di raccordo tra Ateco 2022 e Ateco 2025, utile per identificare i nuovi codici attività e comprendere le modifiche apportate.
Struttura della nuova classificazione
- Le sezioni aumentano da 21 a 22
- Le classi passano da 615 a 651
- Le sottocategorie passano da 1.241 a 1.290
Adempimenti per imprese e professionisti
- Le Camere di Commercio aggiornano automaticamente i codici delle imprese dal 1° aprile 2025.
- I soggetti IVA devono usare i nuovi codici nei documenti fiscali, ma non è obbligatoria la comunicazione di variazione a meno che non si voglia aggiornare il codice per una migliore rappresentazione dell’attività.
Tabella di corrispondenza tra i vecchi e nuovi codici
- Le relazioni possono essere 1:1, 1:M, N:1 o N:M, con variazioni più o meno complesse da gestire.
- Sono stati introdotti 1.070 nuovi codici, eliminati 970 e modificati 1.428 titoli.
Adempimenti fiscali per i soggetti IVA
Utilizzo dei nuovi codici – I soggetti titolari di partita IVA devono adottare i nuovi codici Ateco 2025 negli atti e dichiarazioni presentati all’Agenzia delle Entrate (dichiarazioni IVA, dichiarazioni dei redditi, comunicazioni periodiche, ecc.).
Non è obbligatoria la comunicazione di variazione – Secondo la Risoluzione n. 262/E del 24 giugno 2008, l’aggiornamento della classificazione ATECO non impone la comunicazione di variazione dei dati all’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, se il nuovo codice Ateco 2025 rappresenta meglio l’attività svolta, il contribuente può decidere di comunicarlo attraverso:
- ComUnica, se l’attività è iscritta al Registro Imprese;
- Modelli di variazione dati IVA (AA7/10, AA9/12, AA5/6, ANR/3), per i soggetti non iscritti al Registro Imprese.
Implicazioni pratiche per imprese e professionisti
Bandi e agevolazioni – Molti incentivi e finanziamenti pubblici sono legati ai codici Ateco: le imprese devono assicurarsi che il nuovo codice sia correttamente aggiornato per non perdere opportunità.
Regimi fiscali e contributivi – Alcuni regimi agevolati (es. forfettario) sono condizionati dal codice Ateco. È importante verificare se il nuovo codice impatta sulla possibilità di accedere a tali regimi.
Contratti e appalti – Alcuni contratti pubblici e privati specificano il codice Ateco come requisito di partecipazione. La modifica dei codici potrebbe richiedere un aggiornamento della documentazione contrattuale.
Dal sito dell’ISTAT si può ricercare o individuare il codice Ateco di un’attività economica attraverso la descrizione della stessa. https://www.istat.it/classificazione/ateco-2025/
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