Connessione fibra ottica, 1 PMI su 2 non è coperta


Secondo uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano e dell’Agcom, solo il 49% delle piccole e medie imprese italiane ha accesso a una connessione FTTH (Fiber to the Home).

Questa tecnologia garantisce le migliori prestazioni in termini di velocità e stabilità, ma la sua diffusione tra le imprese è ancora inferiore rispetto alla copertura delle abitazioni, che si attesta al 59,6%.

Il dato è allarmante, considerando che le PMI generano il 41% del fatturato nazionale e impiegano un terzo della forza lavoro privata. In un contesto sempre più digitale, molte imprese rischiano di rimanere ai margini della trasformazione tecnologica a causa di una connettività inadeguata.

Dove la fibra arriva (e dove no)

La copertura della fibra FTTH per le PMI non è omogenea in tutto il territorio nazionale. Lombardia, Molise, Lazio, Campania, Liguria e Sicilia registrano i tassi di copertura più elevati, mentre regioni ad alta densità industriale come Veneto ed Emilia-Romagna risultano sotto la media nazionale.

A livello provinciale, Prato si distingue con una copertura dell’82%, seguita da Milano con il 76% e Trieste con il 73%. All’opposto, Bolzano ha la percentuale più bassa, con solo il 46% delle PMI connesse alla rete in fibra ottica. La densità di imprese è un fattore determinante: nelle aree con meno di due PMI la copertura scende al 42%, mentre in quelle con oltre 10 aziende raggiunge l’83%.

Questione di velocità e di futuro

Una connessione FTTH rappresenta un vantaggio strategico per le imprese. Con velocità superiori a 1 Gbit/s e una bassa latenza, le PMI possono sfruttare strumenti avanzati come cloud computing, intelligenza artificiale e automazione industriale. Senza un’infrastruttura adeguata, invece, molte aziende faticano ad adottare soluzioni digitali essenziali per la competitività.

I settori con maggiore copertura FTTH sono quelli finanziari, ICT e professionali (68% delle PMI connesse), mentre quelli più svantaggiati includono il comparto agricolo ed estrattivo (31%) e la manifattura (40%). Quest’ultimo settore, fondamentale per l’economia italiana, registra un livello di digitalizzazione inferiore rispetto ad altri paesi europei.

Cosa fare per colmare il divario

Per garantire una copertura capillare della fibra ottica, occorrono interventi pubblici e incentivi fiscali mirati a colmare il digital divide. Gli operatori di telecomunicazioni tendono a investire nelle aree più densamente popolate, lasciando scoperte ampie zone a bassa concentrazione di imprese.

L’obiettivo del Decennio Digitale 2030 dell’Unione Europea è quello di fornire una rete a capacità molto elevata per tutti. In Italia, però, il percorso è ancora lungo e le disuguaglianze nella connettività rischiano di penalizzare le PMI, soprattutto quelle più piccole. Per queste realtà, la fibra ottica non è solo una questione tecnologica, ma una leva di crescita e competitività. Investire oggi nella connettività significa prepararsi alle sfide del mercato globale senza rischiare di restare indietro.



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