Valorizzare il territorio, puntando sulla
rigenerazione urbana come motore di sviluppo
sostenibile. A sostenere con forza questa visione è
CANDE (Class Action Nazionale
dell’Edilizia), che ha partecipato attivamente al percorso
voluto dalla Regione Puglia per la definizione del Nuovo
Piano Urbanistico Regionale.
Un modello innovativo di pianificazione territoriale: l’esempio
della Puglia
Come spiega l’Associazione, la Regione Puglia ha scelto un
approccio inclusivo e partecipato, coinvolgendo
imprese, professionisti ed esperti del settore nelle fasi di
consultazione.
Un percorso che, secondo Angela Lorusso,
coordinatrice regionale di CANDE, rappresenta un’esperienza pilota
a livello nazionale:“Abbiamo accolto con entusiasmo
l’opportunità di contribuire a questo progetto strategico,
partecipando a tutti gli incontri e ai quattro tavoli tematici
previsti. Abbiamo messo a disposizione il nostro know-how in
materia di riqualificazione e rigenerazione urbana, con l’obiettivo
di migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese,
garantendo il rispetto dell’ambiente e uno sviluppo
ecosostenibile.”
CANDE ha raccolto il proprio contributo in un documento nel
quale sono state identificate sei aree di intervento
prioritarie, che dovrebbero costituire la base per un
piano strutturato di riqualificazione del territorio:
- Green e transizione ecologica;
- Sicurezza sismica;
- Bonifica e trasformazione dell’amianto;
- Abbattimento delle barriere
architettoniche; - Sicurezza e formazione nei luoghi di
lavoro; - Urbanistica e riqualificazione urbana
Dall’amianto alla mobilità sostenibile: le priorità di
CANDE
L’iniziativa proposta da CANDE punta a una
trasformazione radicale del territorio pugliese,
affrontando criticità storiche come la presenza diffusa di amianto
e la necessità di migliorare la mobilità urbana.
“Si tratta di un’occasione straordinaria per dare impulso a
un modello di sviluppo che metta al centro il benessere delle
comunità. Pensiamo, ad esempio, a una vasta opera di risanamento
delle aree contaminate da amianto, che rappresentano un grave
rischio per la salute pubblica”, spiega Roberto
Cervellini, presidente di CANDE.
Altrettanto significativa è l’attenzione dedicata alla
mobilità sostenibile e all’abbattimento
delle barriere architettoniche, con l’introduzione di
figure professionali specializzate come il
Disability Manager, incaricato di pianificare
l’accessibilità degli edifici e degli spazi pubblici.
Il ruolo della politica e le prospettive future
Nel corso delle interlocuzioni con la Regione, CANDE ha
sottolineato la necessità di un impegno concreto e
duraturo per trasformare queste proposte in misure
operative. Durante un incontro nei mesi scorsi, l’associazione
aveva sollecitato anche il ministro delle Infrastrutture
Matteo Salvini, affinché il suo dicastero
includesse una delega specifica all’edilizia: “Avevamo
avanzato le stesse proposte anche al Ministero, ma al momento non
abbiamo riscontri concreti. Confidiamo invece nella sensibilità
della Regione Puglia, affinché possa tradurre le nostre indicazioni
in interventi tangibili per il territorio”, ha dichiarato
Bartolomeo Murgese, consigliere nazionale di
CANDE.
Un invito colto invece dall’Amministrazione regionale:
l’esperienza pugliese potrebbe rappresentare un modello da
esportare in altre regioni italiane, ponendo la
rigenerazione urbana come strumento chiave per
coniugare crescita economica, sostenibilità e benessere
sociale.
“Grazie alla collaborazione tra enti pubblici,
professionisti e imprese, la Puglia può diventare un modello di
sviluppo sostenibile e inclusivo, rispondendo alle sfide ambientali
e sociali con una visione innovativa e concreta dello sviluppo del
territorio”, conclude il presidente Cervellini.
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