Nel percorso di TG Verona Economia – Top Imprese 2025, il format di Radio Adige TV dedicato alle eccellenze imprenditoriali del territorio, emerge l’importanza della comunicazione strategica per le aziende. In questa puntata, protagonista è Elena Traverso, CEO di Atomica Comunicazione, un’agenzia nata nel 2020 che ha saputo imporsi come punto di riferimento per il marketing e la comunicazione d’impresa.
L’azienda offre un approccio su misura, capace di adattarsi alle esigenze di PMI e grandi realtà, aiutandole a rafforzare la propria identità di brand e a posizionarsi nel mercato attraverso strumenti innovativi e strategie digitali efficaci. Dall’esperienza nella comunicazione politica alla creazione di una “boutique della comunicazione“, il percorso di Elena Traverso dimostra come oggi la differenza nel business sia fatta dalla capacità di raccontarsi nel modo giusto.
Elena, il tuo percorso professionale nasce nella comunicazione istituzionale. Come sei arrivata a fondare Atomica Comunicazione?
La mia carriera è iniziata nel mondo della comunicazione politica e istituzionale, una realtà che mi ha insegnato quanto sia fondamentale costruire un messaggio chiaro ed efficace. Nel 2016 ho aperto la partita IVA e mi sono dedicata alla consulenza per aziende private. Qui ho capito che molte imprese non sapevano come raccontarsi e valorizzare la propria immagine. Così, nel gennaio del 2020, insieme ai miei soci di MWD Digital, ho fondato Atomica Comunicazione, unendo le competenze strategiche della comunicazione con quelle tecnologiche e digitali.
Avviare un’azienda poco prima della pandemia è stata una grande sfida. Come avete affrontato quel momento?
All’inizio ho pensato che fosse un disastro, ma in realtà il Covid – che è stata ad ogni modo una tragedia immane – ha accelerato la trasformazione digitale. Le aziende, costrette a chiudere fisicamente, hanno dovuto investire nella comunicazione digitale e negli e-commerce. Questo ha portato a una crescita immediata per Atomica Comunicazione: le imprese hanno capito che la comunicazione non è un costo, ma un investimento strategico.
Molti imprenditori vedono ancora la comunicazione come un fattore secondario. Come si cambia questa mentalità?
È una resistenza che stiamo superando, anche grazie alla presenza crescente di marketing manager interni alle aziende. Oggi, un’azienda che non comunica perde valore e opportunità. Questo vale sia per il B2C, dove la percezione del brand è essenziale, sia per il B2B, dove la sostenibilità e la reputazione aziendale sono determinanti per essere scelti da grandi buyer. Pensiamo alla sostenibilità: oggi, le aziende che non comunicano le loro iniziative green rischiano di non essere prese in considerazione dai grandi player internazionali. Comunicare bene significa aumentare la propria competitività.
Atomica Comunicazione è cresciuta rapidamente anche dal punto di vista del personale. Che filosofia seguite in azienda?
Ci tengo molto a sottolineare che Atomica, anche se piccola, è un’azienda che offre stabilità ai suoi dipendenti. Tutti i nostri collaboratori sono assunti a tempo indeterminato, oppure professionisti con partita IVA che lavorano su più progetti, a seconda delle necessità. Inoltre, per noi è fondamentale creare un ambiente di lavoro sereno, stimolante e creativo, perché un team motivato è un team produttivo. Siamo passati da due persone nel 2020 a nove nel 2025 – dieci con me -, e stiamo continuando a crescere.
Operate solo a Verona o avete clienti anche altrove?
Oggi, circa il 60% dei nostri clienti è fuori Verona, con collaborazioni anche in Svizzera e in altri paesi europei. Lavorando nel digitale, non abbiamo bisogno di essere fisicamente presenti ovunque. Ciò che conta è offrire strategie personalizzate e risultati concreti.
Atomica Comunicazione si definisce una “boutique della comunicazione”. Cosa significa?
Significa che non offriamo soluzioni standardizzate, ma costruiamo strategie su misura per ogni cliente. Oggi, con l’intelligenza artificiale, molte operazioni possono essere automatizzate. Ma ciò che fa davvero la differenza è il pensiero strategico: avere una visione chiara e usare la tecnologia per supportarla.
Come immagini Atomica Comunicazione tra cinque o dieci anni?
Non voglio solo far crescere il fatturato, ma lavorare con clienti sempre più interessanti e su progetti innovativi. Il mio obiettivo, come CEO, è che il mio team possa confrontarsi con realtà sempre più stimolanti, portando avanti una crescita professionale e creativa costante.
Qual è stata una delle soddisfazioni più grandi, finora?
Sicuramente la collaborazione con un grande gruppo editoriale. È stato un progetto che ci ha dato grande visibilità e ha dimostrato la qualità del nostro lavoro.
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