Dazi Usa, l’economista dell’Univpm: «Si prospetta un rallentamento dell’economia»


Economie in subbuglio dopo l’annuncio dei dazi da parte degli Usa. Mentre entrano in vigore quelli contro Canada e Messico, il presidente degli States Trump annuncia di voler colpire dal 2 aprile anche i prodotti agroalimentari. E arrivano le prime contromosse: in Cina dazi al 10% su beni Usa come soia a carne di maiale, mentre il Canada mette al bando gli alcolici degli States. Un quadro che crea apprensione per gli ampi risvolti sull’economia internazionale.

«I dazi rischiano di innescare una guerra commerciale – dice l’economista dell’Univpm Mauro Gallegati – perché ovviamente i Paesi colpiti dai dazi rispondono anche loro con dazi sulle importazioni Usa». E alla fine in questa guerra commerciale a pagare il prezzo più alto sono i consumatori che vedono lievitare il costo dei prodotti. «Sull’inutilità dei dazi ci sono teoremi risalenti all’inizio del 1800 secondo i quali i dazi sono negativi non solo per chi li subisce, ma anche per chi li impone, non fanno altro che frenare lo sviluppo economico» dice Gallegati.

E gli effetti si allargano a macchia d’olio con «conseguenze che non si limitano solo ai Paesi coinvolti, ma anche agli altri. Tutti gli economisti sono stupiti da questa situazione, proprio perché è opinione comune che i dazi siano inutili. Noi italiani questi dazi li pagheremo ‘cari’ e le imprese marchigiane ne saranno penalizzate. Le Marche esportano molto, soprattutto moda, calzature e meccanica, le imprese già non andavano bene adesso andranno anche peggio». Secondo l’economista è prevedibile «un rallentamento dell’economia di tutti i Paesi, con impatti più o meno forti a seconda della produttività e delle esportazioni».

Come evolverà? «Speriamo che questa guerra commerciale non evolva in una guerra con le bombe. L’Europa deve unirsi e guardare ai Paesi emergenti, alle nuove economie, come i Paesi BRICS, Brasile, India, Cina e Sudafrica. Ma ci vorrà del tempo prima che economie come quelle dell’Africa, ad esempio, si sviluppino. Intanto in Europa si prospetta una recessione se Trump andrà avanti con i dazi, anche perché la crescita dei Paesi dell’Ue è sotto l’1%».





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