Maxi-frode carosello a Imperia, evasi 64 milioni di euro di Iva – Lavocediimperia.it

‘Frode carosello‘ in provincia di Imperia, i militari del Comando provinciale della Giardia di finanza , supportati da quelli  di Napoli, Bologna e Ferrara, hanno eseguito ieri un’operazione , eseguendo un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato Stefano Castellani, dell’Ufficio di Torino della Procura Europea. 

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia, ha portato a perquisizioni, sequestri e verifiche fiscali, scoprendo sei ‘cartiere‘ italiane operanti nel settore del commercio elettronico, in particolare nel traffico VoIP. Queste imprese, prive di una reale operatività economica, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti, che sono state utilizzate da due aziende produttive per ridurre artificialmente il carico fiscale.

Questa pratica illecita è stata attuata tramite l’interposizione di ‘missing trader’ o ‘cartiere’, ovvero aziende che esistono solo formalmente, senza un’attività economica reale. Tali imprese acquistano beni, sia intra che extra U.E., senza versare l’IVA al fornitore, per poi rivenderli quasi contestualmente a un acquirente reale, configurando una cessione imponibile ai fini IVA. La caratteristica principale di questo schema è che la ‘cartiera’ acquista i beni senza mai entrare in possesso materiale di essi, fungendo da prestanome nell’operazione e permettendo così l’omesso versamento dell’IVA e l’indebita detrazione da parte dell’acquirente.

Il sistema fraudolento ha avuto effetti devastanti sull’economia legale e sul corretto funzionamento dei mercati. Ha infatti permesso di immettere sul mercato traffico VOIP acquistato a prezzi più bassi rispetto a quelli praticati da imprese concorrenti, danneggiando così l’intero settore. Inoltre, il meccanismo ha permesso di evadere una cifra ingente di 64.043.530 euro di IVA, con un danno significativo per le casse pubbliche.