Partite ive forfettarie, quali sono le detrazioni e deduzioni fiscali per pagare meno tasse quest’anno


Quali sono le detrazioni e le deduzioni riconosciute quest’anno alle Partite Iva forfettarie? L’adesione al regime forfettario può risultare decisamente vantaggioso per pagare meno tasse, considerando le aliquote uniche agevolate al 5% prima (per i primi tre anni di attività) e al 15% poi se si soddisfano determinate condizioni, al posto della tassazione ordinaria Irpef a tre aliquote tra il 23% e il 43%. 

Se, però, da un lato, il regime forfettario permette di pagare meno tasse se si hanno redditi fino a 85mila euro, dall’altro non consente l’accesso a diverse agevolazioni previste per il regime di tassazione ordinaria. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.

  • Le detrazioni e le deduzioni disponibili per chi ha la Partita Iva forfettaria
  • Ma qualcosa quest’anno cambia per i rimborsi spesa

Le detrazioni e le deduzioni disponibili per chi ha la Partita Iva forfettaria

Chi aderisce al regime forfettario non può né detrarre né dedurre alcun costo ai fini della determinazione del reddito imponibile.

L’unico costo possibile da scaricare sono i contributi previdenziali, che si possono dedurre dal reddito imponibile.

Una volta calcolato il reddito, si sottraggono i contributi obbligatori versati l’anno precedente, che non rientrano, dunque, nel calcolo del reddito da tassare. Per il resto, null’altro si può portare in detrazione o in deduzione.

Tradotto in termini pratici, chi ha la partita Iva forfettaria al 15% non può portare in detrazione e in deduzione alcuna spesa, a differenza di quanto accade per gli aderenti al regime ordinario che, al contrario, possono scaricare ogni spesa sostenuta.

Per questo motivo, l’adesione al regime agevolato risulta molto conveniente per chi non deve sostenere costi molto alti per la propria attività, mentre per chi ha delle spese più alte non è poi così vantaggioso. 

Ma qualcosa quest’anno cambia per i rimborsi spesa

La Manovra Finanziaria 2025 ha, però, introdotto una novità vantaggiosa per chi ha la partita Iva forfettaria e riguarda il pagamento delle tasse relativo ai rimborsi spese. 

Finora, infatti, i rimborsi pagati dal committente venivano considerati parte del reddito del professionista: è stato deciso che da quest’anno non concorrono più a formare il reddito da lavoro autonomo.

Ciò significa che i rimborsi non sono più considerati come parte del reddito professionale, quindi permetteranno di pagare meno tasse, ma a condizione che siano giustificati da costi effettivamente sostenuti dal professionista e addebitati al committente in modo dettagliato.

 

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