Roma 2050, il mercato immobiliare vale fino a 40 miliardi di euro


Roma guarda al 2050. Una prospettiva a lunga gittata per far capire ai privati, in particolare quelli del mercato immobiliare, che nella Capitale ci sono miliardi di investimenti da fare. Rigenerazione urbana, edilizia popolare, housing sociale e mercato libero. Più di 30, se non 40 miliardi di euro nei prossimi 25 anni.

Gli investimenti privati su Roma

Roberto Gualtieri, dal Mipim di Cannes, la kermesse che richiama fondi e imprese immobiliari da tutto il mondo, sta cercando di far capire principalmente due cose ai potenziali investitori: con le nuove regole i processi per aprire i cantieri sono più veloci rispetto al passato e che a Roma c’è tanto, tanto da costruire. L’obiettivo, da qui a breve, è avere 70 mila nuove abitazioni in 10 anni. 20 mila serviranno per l’edilizia popolare e saranno destinate a persone con un reddito inferiore ai 20 mila euro. Altre 30 saranno destinato all’housing social, per nuclei con un reddito inferiore ai 50 mila euro. Il resto sarà destinato al mercato libero.

I progetti, però, non finiscono qui. I privati hanno già investito a Roma 10 miliardi. “Pensiamo all’ex caserma Guido Reni, all’ex Fiera di Roma e gli ex Mercati generali – ha ricordato Gualtieri – parliamo di grandi progetti dove si prendono delle aree che vengono trasformate”. Non ci sono, insomma, solo case da fare anche se questo tema è quello più impellente.

Quanto si può investire a Roma

Il Campidoglio ha quindi fatto una stima per invogliare rappresentanti di capitali e immobiliaristi a guardare Roma come un mercato in fermento. Da qui al 2050 ci sono 19,2 chilometri quadrati di aree che possono essere rigenerate per un valore complessivo di 31,25 miliardi di euro. “Una cifra che può anche aumentare fino a 40 miliardi – ha sottolineato Gualtieri – raggiungibile anche in meno anni”.

I progetti

L’obiettivo è quello di coinvolgere i privati in progetti di project financing, legati a doppio filo con il pubblico. Dei 10 miliardi di euro già citati, ne sono stati investiti 4 con partner privati per trasformare le aree urbane, collaborando con il Demanio, la Regione Lazio e attraverso partnership per recuperare spazi strategici per la città.

Gualtieri ha fatto alcuni esempi di progetti in corso e altri in fase di lavorazione. Piazza Pia, San Giovanni, Termini, Ponte di Ferro fino alla novità del project financing per le Vele di Calatrava per la quale “abbiamo già delle proposte” ha detto Gualtieri. Altri interventi su aree come Porta Portese, ex Caserma Cerimant, Forte Bravetta, ex Caserma Donato al Trullo rientrano in questa categoria. Tutti esempi che spiegano come oggi sia possibile realizzare opere importanti anche a Roma.

L’emergenza abitativa

Il focus principale, però, rimane quello sulla necessità di avere nuove abitazioni. L’assessore al Patrimonio e Politiche abitative, Tobia Zevi, ha spiegato come a Roma ci sia un bisogno estremo di nuove case. Ci sono circa 70/80.000 alloggi di proprietà e gestiti dal Comune e dalle Regioni. 15.000 persone sono in lista d’attesa per un’abitazione. “Prima del covid, al Mipim si parlava solo di business. Ora si parla di nuove case, housing sociale e case popolari” ha sottolineato Zevi durante il suo intervento a Cannes.

Servono “alloggi a prezzi controllati, per famiglie con reddito medio che non possono accedere all’edilizia popolare ma non sono in grado di muoversi autonomamente nel libero mercato – ha sottolineato Zevi – ci sono anche famiglie che dovrebbero essere in grado di rimanere sul mercato degli affitti, ma soffrono per la mancanza di alloggi e gli alti prezzi mentre più della metà delle famiglie a Roma spende più del 40% del proprio reddito per l’alloggio”. Occorono, entro 5, al massimo 10 anni, almeno 70.000 nuove case.

L’Agenzia per l’abitazione

Per questo, secondo Zevi, serve l’Agenzia per l’abitazione, ovvero lo strumento pensato per intervenire sul mercato per proteggere le famiglie con fondi di garanzia e aumentare lo stock pubblico. L’obiettivo è quello di avviare le attività entro la metà dell’anno ma servirà il via libera dell’Assemblea capitolina.

L’agenzia potrà operare con vari strumenti: acquisto di stock libero sul mercato, recupero e riqualificazione di edifici pubblici anche con cambio di destinazione d’uso (ex scuole, ex caserme), welfare con varie forme di sostegno finanziario (dalla garanzia, al restauro, al pagamento parziale e temporaneo dell’affitto) che aiutano le famiglie a rimanere sul mercato prevenendo gli sfratti ed evitando che una situazione di difficoltà diventi un’emergenza.

Il settore edile è il motore di Roma

E per attrarre nuovi investimenti è arrivato a Cannes anche Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma. Il suo intervento è servito per spiegare come nella Capitale ci siano imprese edili romane che, per costruire in un contesto particolare come quello della Città eterna, hanno sviluppato capacità e competenze non rintracciabili altrove. “Ci sono 60 mila imprese edili solo a Roma. di queste 25.000 sono del settore immobiliare – ha spiegato Tagliavanti – e contribuiscono a circa il 30% del pil di Roma. Nel 2024, il settore residenziale ha avuto un fatturato di 12,6 miliardi di euro, il terziario 1,1 miliardi. A Roma non c’è mai stata una fase economica così potente e di trasformazione”. Insomma, eventuali investitori saprebbero già a chi rivolgersi.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link