Torna a riaccendesi l’attenzione sul futuro dell’industria automobilistica italiana. Il presidente di Stellantis, John Elkann, sarà ascoltato mercoledì 19 marzo alla Camera e ora c’è anche un orario: il capo di Exor è atteso alle 14:30 nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, nell’ambito di un’audizione davanti alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. Al centro della discussione ci sarà il futuro della produzione del gruppo in Italia e il ruolo del settore automotive nel contesto economico nazionale.
Urso: incentiviamo riconversione automotive verso difesa
In attesa dell’audizione di Elkann il governo continua a lavorare per ridefinire le strategie per il settore auto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che l’esecutivo intende incentivare la riconversione dell’industria automobilistica verso comparti ad alto potenziale di crescita, come la difesa, l’aerospazio, la blue economy e la cybersicurezza. «Siamo un governo responsabile: il nostro obiettivo è mettere in sicurezza le imprese e tutelare i lavoratori», ha affermato Urso, intervenendo nel pomeriggio del 14 marzo al tavolo automotive al Mimit.
Secondo il ministro, l’industria dell’auto sta attraversando una fase di profonda trasformazione e il governo intende sostenere le aziende nel percorso di diversificazione produttiva. «Vogliamo salvaguardare le competenze tecniche e il capitale umano già formato, indirizzandoli verso settori con una maggiore redditività e stabilità», ha aggiunto.
Stop all’Ecobonus, più fondi per la componentistica
Un altro tema centrale riguarda il sistema degli incentivi: il ministro Urso, come già detto nei mesi scorsi, ha confermato che l’Ecobonus per l’acquisto di veicoli elettrici non verrà rinnovato. «Non è stato efficace su scala nazionale», ha spiegato, sottolineando che l’Italia sta spingendo affinché un piano di incentivi venga realizzato direttamente a livello europeo.
Le risorse che Stellantis ha scelto di non richiedere saranno dirottate in altri settori strategici. «I fondi pubblici saranno destinati principalmente alla componentistica, per supportare gli investimenti delle imprese e favorire la diversificazione produttiva», ha precisato il ministro.
Circa 2,5 miliardi per la filiera nel triennio 2025-2027
Per sostenere il settore automotive nel percorso di transizione, il governo ha stanziato 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-2027, con 1,6 miliardi già previsti per il 2025. «Si tratta di risorse destinate ad accordi per l’innovazione, contratti di sviluppo e crediti d’imposta», ha spiegato Urso.
Inoltre, sono previsti 100 milioni di euro per interventi mirati sulla domanda, al di fuori del settore delle autovetture, che verranno concordati direttamente con la filiera. A questo si aggiunge l’apertura, l’8 aprile, dello sportello per i Contratti di sviluppo dedicato alle filiere strategiche, a partire proprio da quella automotive, con una dotazione di 500 milioni di euro. (riproduzione riservata)
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