Il Mezzogiorno d’Italia sta vivendo una fase di rinascita economica, con dati incoraggianti che testimoniano la vitalità del suo tessuto imprenditoriale. Tuttavia, per trasformare questa congiuntura favorevole in una crescita duratura e strutturale, è imperativo affrontare alcune sfide cruciali. Tra queste, spiccano la necessità di strumenti finanziari innovativi e l’investimento nel capitale umano. In questo contesto, l’equity crowdfunding, e in particolare la nascita di piattaforme dedicate come EquyCrowd, rappresentano un’opportunità preziosa.
EquyCrowd: un ponte per l’innovazione nel Mezzogiorno
EquyCrowd, con sede a Napoli, è la prima piattaforma di crowdfunding autorizzata ad operare nel Mezzogiorno. Nata dall’iniziativa di quattro professionisti campani, questa realtà si pone l’ambizioso obiettivo di supportare le startup e le PMI innovative del Sud, un’area geografica che, paradossalmente, vanta un elevato numero di queste realtà imprenditoriali, ma registra una raccolta di capitali tramite equity crowdfunding significativamente inferiore rispetto al resto d’Italia.
La missione di EquyCrowd, come spiega l’amministratore delegato Michele Di Salvo, è quella di invertire la tendenza, facilitando l’accesso a questa forma di finanziamento per le imprese del Sud. La piattaforma si concentra in particolare su progetti in fase pre-seed, con una valorizzazione iniziale pre-money intorno al milione di euro. Questo approccio mira a valorizzare e accompagnare le startup e le PMI innovative in un percorso di adeguamento normativo, valutazione prudenziale, ampliamento della base sociale e, non ultimo, visibilità presso il grande pubblico.
L’importanza di un’iniziativa come EquyCrowd risiede nella sua capacità di colmare un vulnus, un vuoto, nel panorama finanziario del Mezzogiorno. Le imprese meridionali, spesso, incontrano difficoltà nell’accesso al credito tradizionale, e le misure pubbliche, seppur utili, non sempre riescono a soddisfare pienamente le esigenze di un tessuto imprenditoriale in rapida evoluzione.
EquyCrowd si pone, quindi, come un partner strategico, offrendo un’alternativa concreta e complementare ad altre iniziative di supporto, come ad esempio “Resto al Sud”, l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno e che prevede finanziamenti a fondo perduto e contributi a tasso agevolato.
La peculiarità del Mezzogiorno è che al suo interno convivono eccellenze e ritardi clamorosi. Se è vero che le regioni meridionali sono ai primi posti per startup e PMI innovative in rapporto alla popolazione, è altrettanto vero che sono agli ultimi posti per raccolta tramite campagne di equity crowdfunding.
Il panorama del crowdinvesting, termine più appropriato per descrivere il settore dopo l’entrata in vigore del Nuovo Regolamento Europeo, è in continua evoluzione. L’Italia, pioniere nella regolamentazione dell’equity crowdfunding, ha visto negli anni un fiorire di piattaforme e campagne di raccolta. Il nuovo regolamento ha introdotto criteri più stringenti in termini di governance e patrimonio, portando a una maggiore professionalizzazione del settore.
Oggi le piattaforme di crowdfunding operative in Italia sono chiamate a un ruolo di vigilanza sul rispetto delle regole e di tutela degli investitori, essendo sottoposte al controllo sia della Consob che della Banca d’Italia, al pari di banche e SIM.
Investire nel capitale umano: la sfida cruciale per il futuro
Ma lo sviluppo economico del Mezzogiorno non può prescindere da un altro fattore cruciale: il capitale umano. Come sottolineato da Gaetano Quagliariello in un suo recente articolo, il Sud Italia si trova ad affrontare una serie di problemi che rischiano di compromettere la sua capacità di competere nel lungo periodo.
La dispersione scolastica rimane a livelli inaccettabili, la formazione professionale è spesso inadeguata, e le università meridionali faticano a internazionalizzarsi e ad attrarre studenti e ricercatori da altre parti d’Italia e del mondo. Questa situazione si traduce in una perdita di talenti, giovani che emigrano verso il Nord o verso l’estero in cerca di migliori opportunità di studio e di lavoro.
È qui che emerge la sinergia potenziale tra crowdfunding e capitale umano. Le startup e le PMI finanziate tramite equity crowdfunding possono rappresentare un’importante occasione di lavoro e di crescita professionale per i giovani del Mezzogiorno. Offrendo loro la possibilità di partecipare attivamente allo sviluppo di progetti innovativi e di acquisire competenze specialistiche, queste imprese possono contribuire a trattenere i talenti nel territorio e a creare un circolo virtuoso di crescita e innovazione.
Piattaforme come EquyCrowd, in questo senso, svolgono un ruolo fondamentale nel costruire un ecosistema favorevole all’imprenditorialità giovanile e all’innovazione, mettendo in contatto le imprese con i potenziali investitori e creando le condizioni per lo sviluppo di nuove opportunità.
Per affrontare le nuove sfide del Mezzogiorno, non è sufficiente, perciò, puntare solo su strumenti finanziari innovativi. Le nuove sfide impongono che si lavori ancora a lungo per rendere il sistema formativo più attrattivo e al passo coi tempi.
È necessaria una strategia integrata che coinvolga politica, imprese, sistema formativo e piattaforme di crowdfunding. Solo attraverso un approccio sinergico e coordinato sarà possibile garantire al Mezzogiorno uno sviluppo sostenibile e duraturo, fondato sulla valorizzazione del suo capitale umano e sulla capacità di innovare e competere nel mercato globale.
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