Export, ecco il piano del ministro Tajani per raggiungere l’obiettivo dei 700 miliardi




Ultim’ora news 20 marzo ore 9


L’Italia è il Paese del sole, del mare e dell’export. Una leva strategica che nel 2024 ha fatto guadagnare al Paese il quarto posto al mondo (pur non essendo la quarta economia del mondo, anzi avendo il terzo debito pubblico del pianeta) e 650 miliardi di euro di surplus commerciale. Ma i margini di crescita sono ampi: l’obiettivo del ministero degli Esteri è toccare quota 700 miliardi di euro entro il 2027.

Come fare? Bisogna sfruttare le eccellenze del Made in Italy, assecondando le specificità dei mercati di approdo in particolare delle economie caratterizzate da alti tassi di crescita e un forte potenziale di sviluppo per le esportazioni tricolore. Fra le priorità i Paesi dell’Africa, che hanno totalizzato oltre 20 miliardi di export nel 2024, nonché i Balcani occidentali e il Sud Est asiatico con esportazioni in crescita del 13,4% e del 10,3% rispetto al 2023. A metterlo nero su bianco è il «Piano d’azione per l’export italiano nei mercati extra-Ue ad alto potenziale» stilato dal ministero degli affari Esteri, in collaborazione con Ice, Cdp, Sace e Simest, che MF-Milano Finanza ha potuto visionare in anteprima e che il ministro Antonio Tajani presenterà alle associazioni del mondo produttivo italiano domani a Villa Madama.

I mercati emergenti e i settori su cui puntare

Sulla contrazione del 3,6% delle importazioni italiane negli Usa nel corso del 2024 (64,7 miliardi) pesano le complessità geopolitiche e le incognite legate all’accesso al mercato statunitense legate al tema dazi. Serve «un’azione di promozione trasversale in tutti i settori prioritari dell’export». D’altro canto, nel corso del 2024 l’export italiano ha registrato risultati rilevanti nei mercati emergenti extra-Ue: le vendite in Turchia sono cresciute del 23,9% toccando quota 17,6 miliardi, e in Arabia Saudita del 27,9% arrivando a 6,2 miliardi. Spiccano poi nelle rispettive aree gli Emirati Arabi Uniti con 7,9 miliardi (+19,4%), e il Messico con i suoi 6,6 miliardi raggiunti nel 2024 (+7,4%). Il Maeci individua potenzialità in Brasile (5,8 miliardi +8,18% sul 2023) e in India (5,2 miliardi, +1%) dove sono in corso negoziati, da un lato, per la revisione dell’accordo Ue-Mercosur e, dall’altro lato, per un accordo di libero scambio Ue-India. Controcorrente solo la Cina con un crollo delle esportazioni del 20% sul 2023, ma con un export che comunque vale 15,3 miliardi pari al 2,5% del totale tricolore.

I settori su cui le imprese italiane dovranno puntare, indica il piano di Maeci, sono i macchinari e la meccanica avanzata, agroalimentare, mezzi di trasporto e mobilità sostenibile, prodotti chimici.

Supporto finanziario per l’export

Per concretizzare il Piano d’Azione servirà un lavoro di squadra della Farnesina con le agenzie del «Sistema Italia» per favorire il dialogo tra aziende italiane, operatori locali e controparti estere. Da rafforzare le attività fieristiche e accordi con la gdo e l’e-commerce per facilitare l’ingresso delle aziende italiane nei mercati esteri. Da non dimenticare l’asse del supporto finanziario all’export: con strumenti di finanza agevolata, garanzie pubbliche e plafond dedicati per incentivare gli investimenti e sostenere l’espansione delle imprese italiane nei mercati emergenti. (riproduzione riservata)



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