La gestione dell’acqua in provincia di Chieti è un’emergenza che non può più essere ignorata: è questo il messaggio emerso dal convegno ‘Acqua e Territorio’, organizzato sabato 22 marzo, nel teatro comunale di Casoli, dal gruppo consiliare di minoranza Rinnovamenti. Il territorio sconta anni di inefficienze e ritardi nella gestione della rete idrica. Con questo convegno, Rinnovamenti ha voluto accendere i riflettori su un problema che riguarda cittadini, imprese e agricoltori, mettendo a confronto istituzioni e tecnici per individuare soluzioni concrete.
All’evento hanno partecipato il capogruppo Alessandra Bosco, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali e regionali: il sindaco di Fara San Martino, Antonio Tavani, e quello di Lanciano, Filippo Paolini, il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, il consigliere regionale Nicola Campitelli, l’assessore alle attività produttive Tiziana Magnacca, il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e il senatore Etelwardo Sigismondi.
Il dibattito ha evidenziato la necessità di un profondo rinnovamento nella gestione della risorsa idrica nella provincia, puntando su una maggiore ingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi. A portare il punto di vista di cittadini e associazioni sono stati Patrizio D’Ercole, presidente di Acqua Nostra, e Vittoria Camboni, rappresentante del Comitato Sasi class action di Ortona, quest’ultima protagonista – suo malgrado – di un ‘siparietto’ con Basterebbe che ha lasciato il tavolo piuttosto che ascoltare il suo intervento.
La Regione Abruzzo ha sempre garantito fondi per l’ammodernamento della rete e la pianificazione di interventi a lungo termine, con investimenti che superano i 70 milioni di euro. “Ho trovato un pubblico attento e consapevole che l’acqua oltre ad essere un bene di grande valore è anche un diritto – ha affermato il sindaco di Lanciano Filippo Paolini. Un diritto sul quale è necessario confrontarsi nell’interesse esclusivo dei cittadini che non potrebbero tollerare nessuna restrizione al loro legittimo uso. La gestione della preziosa risorsa acqua deve essere molto professionale”.
Il sindaco di Fara San Martino, Tavani, ha ribadito: “La gestione dell’acqua rimane un tema strategico fondamentale e credo che cittadini e imprese attraverso i sindaci debbano far sentire la propria voce e se necessario anche il proprio dissenso. Si potrebbe chiudere una fase seppure condivisa, e in maniera altrettanto condivisa aprire un’altra di cambiamento in vista delle sfide che ci attendono. A partire dalla riduzione degli attori nella gestione del ciclo idrico integrato. Sarà necessario costruire una Sasi più forte e sempre più qualificata, mettendo a sistema tutto quello che è stato fatto finora non buttando via nulla. Oggi – ha auspicato Tavani – l’impegno della politica è quello di fare più di qualche passo indietro dalla gestione non sempre professionale del ciclo idrico, nessuno deve farne colpa a una parte piuttosto che ad un’altra. Sappiamo benissimo chi ha amministrato la Sasi in questi 22 anni, ora è il momento di fare un passo avanti”.
Anche l’assessore Tiziana Magnacca ha evidenziato la necessità “di cesura rispetto al passato e alle gestioni che hanno prodotto forti criticità nei comuni e in danno ai cittadini e alla economia del nostro territorio. Abbiamo appreso dal presidente Basterebbe che la Regione Abruzzo abbia giocato un ruolo importante riconoscendo le risorse destinate agli investimenti di Sasi. Se dunque Regione e Governo centrale hanno destinato cospicui fondi alla Sasi, restano però le responsabilità di chi non ha previsto né gestito le carenze idriche delle ultimi anni, né ha mai posto in essere interventi innovativi e risolutivi. Auspichiamo – prosegue l’assessore – un cambiamento nella amministrazione della società dell’acqua che sia in grado di fare un uso sostenibile e rispettoso della risorsa idrica. Questo dovrà necessariamente passare attraverso adeguate competenze, sia in chi dovrà assumere il ruolo di indirizzo e di governo della società ma anche in chi dovrà fattivamente operare. Si revochi dunque la delibera, approvata a 30 giorni dalla scadenza dal Cda, di assunzione di 10 amministrativi e si prevedano piuttosto ingegneri idraulici e tecnici capaci di immaginare soluzioni adeguate e di interventi risolutivi. Se si vuol cambiare, si inizi da questo primo elementare passo”.
“La Regione Abruzzo sta facendo grandi passi per affrontare una sfida cruciale per il futuro del settore idrico – ha detto il consigliere Nicola Campitelli – oltre 150 milioni di euro del Pnrr, a cui si aggiungono altre risorse, per garantire un futuro sostenibile migliorando acquedotti, depurazione e interconnessione delle reti affinché questa importante risorsa sia amministrata dalle società di gestione con più efficienza, qualità e soprattutto accessibile a tutti”.
“La situazione del sistema idrico integrato è complessa e ulteriormente aggravata dagli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici – ha commentato il senatore Etel Sigismondi – Non è un caso che il Governo Meloni, già nei primi mesi di attività, abbia introdotto con il Decreto siccità la figura del commissario straordinario per le crisi idriche, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente e in modo strutturale. Anche la Regione Abruzzo sta dimostrando grande attenzione al tema, attraverso una programmazione mirata e la capacità di attrarre risorse e finanziamenti destinati al miglioramento del sistema idrico regionale. Tuttavia – continua Sigismondi – è fondamentale che i gestori del servizio idrico traducano concretamente questa programmazione in interventi reali. Purtroppo, quanto accaduto la scorsa estate, con una grave crisi idrica che ha colpito in particolare il nostro territorio, ha evidenziato una gestione non sempre pronta, efficiente e preparata. È quindi – conclude il senatore vastese – necessario assicurare una gestione del servizio sempre più efficace, soprattutto da parte di Sasi, a cui è affidata la responsabilità. In quest’ottica, auspico con forza un segnale di discontinuità rispetto all’attuale gestione, affinché simili criticità non si ripetano e il territorio possa finalmente contare su un sistema idrico moderno ed efficiente”.
A margine dell’incontro la capogruppo Alessandra Bosco non ha potuto che prendere atto dell’assenza totale dell’amministrazione comunale di Casoli: “In platea ho visto molti sindaci e amministratori del territorio, o chi per loro, di tutti gli schieramenti politici – conclude la capogruppo di Rinnovamenti – L’unica assente è stata l’amministrazione comunale di Casoli, che ha scelto di ignorare un tema cruciale per i nostri cittadini. La loro assenza parla da sola: evidentemente, la gestione dell’acqua non è tra le loro priorità”.
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