Polizze per le catastrofi naturali: 100 mila imprese bresciane chiedono una proroga


Il caso

Entro fine mese le aziende sono tenute a stipulare un’assicurazione che copra i danni diretti a terreni, fabbricati, impianti e macchinari causati dalle calamità naturali. Le associazioni di categoria fanno appello al governo perchè vengano rinviati i termini: «Rischia di trasformarsi in un ulteriore costo»

Una proroga di 90 giorni è quella che chiede a gran voce Confindustria nazionale, con Brescia che fa pressing anche dal territorio, in merito all’entrata in vigore dell’obbligo per le imprese di stipulare polizze contro le calamità e le catastrofi naturali.

Cos’è la Cat Nat

Il 31 marzo è la deadline fissata per tutte le imprese italiane dell’obbligo di sottoscrivere la cosiddetta Cat Nat, ovvero una polizza contro le calamità naturali. Ad essere interessate dall’obbligo sono tutte le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione sul territorio nazionale (ad esclusione delle imprese agricole). Entro fine mese, queste imprese sono tenute a stipulare un’assicurazione che copra i danni diretti ai beni aziendali, inclusi terreni, fabbricati, impianti e macchinari causati da eventi quali sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.

Le norme non prevedono sanzioni se non ci si adegua all’obbligo. Se non lo si fa, però, si perde ogni merito creditizio: le banche sostanzialmente non finanziano, non si può partecipare ai bandi e, in caso di catastrofi, non si avrà alcun contributo. Di fatto per le imprese sarebbe un suicidio non assicurarsi. Non solo: gli amministratori, in caso di mancato rispetto dell’obbligo, rischiano l’azione di responsabilità per i danni subiti in occasione dell’evento o per il mancato accesso a contributi pubblici. Nel Bresciano parliamo di circa 100 mila soggetti che devono appurare le caratteristiche costruttive dell’immobile e verificare se la proprietà ha già in essere coperture assicurative.

Equo e sostenibile

«Anche in considerazione dell’impegno assunto dalle imprese stimiamo prudenzialmente sui 3 miliardi il costo di ricostruzione totale dei locali commerciali considerati, per una spesa in copertura assicurativa di circa 10,5 milioni di euro l’anno – ha detto la presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale Barbara Quaresmini -: rendiamolo anche equo e sostenibile. Ad esempio sulle polizze assicurative contro il rischio delle catastrofi naturali grava una tassazione del 22,5%: abbassiamo l’imposta al 2,5% come per le polizze infortuni, oppure destiniamola a un fondo per mettere insicurezza immobili e territorio. In parallelo all’obbligo assicurativo va avviato un piano per la messa in sicurezza che a oggi manca. Si tratta, dunque, di una contingenza caotica. Tutte le associazioni di imprese chiedono a gran voce più tempo trovando però, inspiegabilmente, un Governo fino ad ora silente».

Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale evidenzia le criticità di questa misura: oltre ai tempi ristretti, permangono ambiguità nella definizione degli eventi coperti, delle aree a rischio e delle tipologie di danni considerati. «Non è chiaro se i danni a merci, scorte e magazzini rientrino nella copertura – ha sottolineato il presidente Eugenio Massetti – né quale sia il rapporto tra queste polizze obbligatorie e gli strumenti di assistenza pubblica. Inoltre, senza una classificazione chiara delle zone più vulnerabili, si rischiano disparità di trattamento».

Le reazioni e le richieste

Confartigianato aveva chiesto non solo una proroga più ampia, ma anche misure di sostegno, come l’esenzione fiscale sui premi assicurativi per ridurre l’impatto economico sulle imprese. «L’assicurazione obbligatoria rischia di trasformarsi in un ulteriore costo per le aziende – ha continuato Massetti – con il pericolo di aumenti tariffari dovuti ai tempi stretti. Piuttosto che misure punitive, servirebbero incentivi ai comportamenti virtuosi e una maggiore attenzione alla gestione del territorio e alla programmazione urbanistica».

Per Cna Brescia, il regolamento non contiene elementi che facilitino il rapporto tra imprese e assicurazioni. «Abbiamo molte perplessità – ha commentato Eleonora Rigotti, presidente Cna Brescia –. Non c’è stato un vero confronto sulla fattibilità della copertura assicurativa post-evento e restano alcune domande cruciali: è davvero realistico pensar che in soli 30 giorni si possano stipulare milioni di polizze?». Non solo. «Il punto critico della normativa è l’assenza di sanzioni dirette per questo inadempimento, sostituite da un meccanismo di conseguenze indirette che, potenzialmente, potrebbero essere più gravose», ha precisato Mauro Marenda, presidente dell’Associazione Artigiani.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link