Mercato delle Erbe e hub urbano a Bologna, ecco il nuovo progetto del Comune


Bologna, 26 marzo 2024 – Prende forma il futuro dell’hub urbano ‘Mercato delle Erbe’. Un progetto di riqualificazione e innovazione del nodo nevralgico del commercio del centro, con la Giunta che ha approvato il progetto di fattibilità e lo schema di accordo di partenariato.

Hub ‘Mercato delle Erbe’: ecco cosa prevedono progetto, bando e finanziamenti. Nella foto in basso a destra da sinistra Loreno Rossi (direttore di Confesercenti), l’assessora Luisa Guidone e Giancarlo Tonelli (direttore generale di Confcommercio Ascom)

Ora per l’area arriverà la candidatura al bando regionale per ottenere il finanziamento nell’ambito della legge regionale che prevede lo sviluppo dell’economia urbana. Oltre 100 le imprese coinvolte tra Mercato e vie circostanti.

In prima fila con il Comune le associazioni di categoria, con Giancarlo Tonelli (direttore generale di Confcommercio Ascom) e Loreno Rossi (direttore di Confesercenti) a fianco dell’assessora Luisa Guidone. Le risorse stimate per gli intervisti previsti ammontano a 3 milioni e 605mila euro, da reperire come detto attraverso fondi regionali o altri finanziamenti pubblici come bandi anche europei o ancora al reperimento di sponsorizzazione.

Sarà prevista anche la figura di un Manager del mercato, “una figura importante che abbiamo voluto anche per un’assunzione di responsabilità del progetto”, chiarisce l’assessora. Ci saranno partner di primo livello (cioè Comune, Ascom e Confesercenti) e di secondo livello (Caab, imprese e commercianti dell’area).

“Tre milioni di euro sono le risorse necessarie per mettere in campo tutte le attività – spiega Guidone -. Quando la regione farà uscire il bando con i finanziamenti andremo a capire quante ricorse ci potranno essere dedicate. Entro il 31 marzo il progetto va presentato, poi la Regione ha 90 giorni per rispondere e dare la certificazione. E successivamente farà dei bandi proprio rivolti agli hub: i beneficiari di queste risorse sia commercianti che hanno aderito come partner all’hub sia le amministrazioni per attività a loro carico. Poi ci saranno altri hub che decideremo insieme (otto in totale, ndr): abbiamo lavorato su tanti pezzi di città, come la Garisenda ad esempio, con bella progettazione dopo che è avvenuto ‘il fatto’ (il rischio di un crollo, ndr)”.

Il Comune creerà “un’immagine fortemente riconoscibile dell’hub capace di migliorarne la visibilità”. Oltre al Manager, quindi, probabilmente ci sarà un logo. Focus sull’aspetto della distribuzione logistica, con tutte le difficoltà negli approvvigionamenti per le attività, e sulla futura fermata della linea rossa del tram “Ugo Bassi”. Non solo, perché sono tre le linee strategiche del piano: valorizzare l’ hub con funzioni commerciali e turistiche a matrice storico-culturale, con aspetti come gemellaggio con un mercato straniero, aula studio diffusa, coworking negli ‘orari deboli’, ma anche insediamento di nuove imprese inclusive e un ospite mensile; rafforzamento e innovazione della rete commerciale, con sensibilizzazione per vendite online e formazione sulla digitalizzazione degli operatori, oltre che corsi enogastronomici, attività di animazione e “una festa dell’hub”; miglioramento del contesto urbano e fisico: revisione mobilità dell’area, stazioni di bike sharing, installazioni di arredi urbani e verde, piano dei dehors.

“È stato fatto un lavoro importante per un progetto significativo – chiarisce Tonelli -. Un percorso che avvia nuove forme di collaborazione secondo la logica di rilancio della nostra zona, toccata recentemente ad esempio anche dai cantieri del tram. Mettiamo in fila una serie di ragioni per cui i risultati finali saranno la posizione in graduatoria e i finanziamenti prima della Regione, poi del Comune per intervenire in maniera forte. Crediamo che questo possa essere il progetto pilota rispetto anche ad altri hub da realizzare in città per dimostrare le potenzialità di questa nuova legge”.

“Ci crediamo – aggiunge Rossi -. Sappiamo tutti che è la concessione per il Mercato è scaduta e, se si dovesse fare un bando normale, sarebbe al massimo rialzo. Noi invece crediamo a un progetto di questo tipo con il coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni per trovare una soluzione anche da questo punto di vista, che tenga conto della parte economica, ma anche al restare un mercato storico al centro di una progettualità di interesse pubblico con un’iniziativa di rilancio”.



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