Manfredi colpisce nel segno, è bagarre sui fondi del Pnrr


Mai coincidenza fu più fortunata. Lunedì a Campobasso (a un covengo dell’Unimol sul tema) le dichiarazioni del magistrato molisano della Corte dei Conti Manfredi Selvaggi che, da cittadino, si è detto convinto che sul Pnrr in Molise «qualcosa in più si sarebbe potuto fare». Martedì una lunga seduta del Consiglio regionale che ha focalizzato ancora di più l’attenzione sulla spesa dei fondi strutturali. Perché Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, oggi giudice a Lussemburgo, è stato fino a un anno e mezzo fa “mister Pnrr”, capo della cabina di regia di Palazzo Chigi sul piano di ripresa e resilienza. Opinione da cittadino, dunque, ma destinata a fare rumore. E il “botto” è stato all’altezza delle aspettative.
La prima a dirsi «preoccupata» per la gestione delle risorse provenienti da Bruxelles (Pnrr, coesione, programmi comunitari), ieri mattina in Aula, la capogruppo dem Micaela Fanelli. A margine del dibattito su un’interrogazione relativa alla Bit e all’Azienda di promozione del turismo di Termoli Aast, ha espresso la sua inquietudine cogliendo e valorizzando il rilievo del giudice campobassano. «Do completamente ragione al magistrato Manfredi Selvaggi perché è vero che c’è preoccupazione sull’efficacia della gestione dei fondi. L’uso proprio o improprio, tempestivo o intempestivo, mi pare che abbiamo un problema di capacità temporale del rispetto dei termini e dei cronoprogrammi dei fondi, efficace e non efficace: il tema lo pone oggi il principale giornale della regione (il riferimento è a Primo Piano di ieri, ndr), l’unico cartaceo rimasto in Molise. E lo pone correttamente, la testata, relativamente alle parole del primo collaboratore di Fitto, che attualmente è vicepresidente della Commissione Ue. Se anche Manfredi Selvaggi non è soddisfatto della gestione dei fondi di questa Regione, credo che faremmo bene ad attenzionarla in maniera complessiva. Io non ne sono soddisfatta, a partire dall’uso che è stato fatto delle risorse Fsc. Mi auguro di avere chiarimenti e di essere tranquillizzata a nome dei cittadini molisani».
Gli investimenti programmati in Molise, a valere sul Pnrr, ammontano a oltre sei miliardi (i progetti sono in capo non solo alla Regione, però, anzi molti sono dei Comuni). Solo il 15% risulta speso, la fonte è il sito del governo Open Pnrr. Dopo aver lanciato l’allarme qualche settimana fa, l’esponente 5s Angelo Primiani ha portato il caso in Aula con un’interpellanza. «I numeri non mentono e dicono che il Molise, ad oggi, insieme ad altre regioni è fanalino di coda», ha ribadito chiedendo chiarimenti anche sulla strategia che la Regione ha eventualmente messo in campo per evitare che i soldi tornino da dove (non) sono venuti. «Le dichiarazioni di Manfredi Selvaggi confermano gli interrogativi che io e la collega Fanelli abbiamo sollevato mesi fa».
Non è vero che la spesa è solo al 15%, ha rassicurato rispondendo all’interpellanza l’assessore al Coordinamento dei fondi europei e di coesione, Michele Iorio. «Il Molise è in profondo ritardo per quanto riguarda l’inserimento dei dati, quindi il dato trasmesso è del 15% ma il dato di fatto è molto più alto». E ha portato degli esempi relativi al Pnrr Salute. Su 13 interventi per Case della Comunità, sul portale nazionale ne risultano avviati “zero” e, di conseguenza, collaudati “zero”. «Invece sono tutti avviati, e appaltati». Così pure per le grandi apparecchiature per gli ospedali: 16 sulle complessive 23 previste sono state consegnate e 13 collaudate.
La Regione sta recuperando i ritardi, il messaggio dell’ex governatore. «Tutto questo, con una struttura ridotta nel numero, in alcuni Servizi, come proprio il Pnrr, lavora una sola dirigente senza funzionari, anzi con un funzionario a 16 ore». I problemi ci sono però «siamo in condizione di poterli superare». Iorio ha quindi annunciato l’intenzione di illustrare ai consiglieri, magari nella commissione competente, una relazione completa sullo stato di attuazione del Pnrr. «Ci misureremo sui risultati. Presto conto di produrre una relazione per tranquillizzare soprattutto i molisani che queste spese si faranno e potranno dare una boccata d’ossigeno alla nostra terra».

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