Vendita all’asta A4322607 – ABITAZIONE DI TIPO CIVILE

Abitazione di tipo civile

Quota pari al 100% del diritto di proprietà di Appartamento in Roma, Via Marchesa di Barolo n.90, scala C, interno 9, piano 6, composto da un unico ambiente, con angolo cottura, bagno e terrazzo con tettoie esterne. Il tutto per una superficie convenzionale complessiva di mq. 47,40 circa. L’appartamento confina con distacchi su spiazzo interno al fabbricato, Via Provolo e su vano scala, salvo altri. Il tutto identificato all’NCEU al Foglio 289, Part.lla 650, Sub. 31, Zc. 6, Categoria A4, Cl.6, Rendita € 284,05. Il fabbricato nel quale è sito l’immobile è stato edificato su Licenza Edilizia n. 384 del 08/03/1976. Rilasciato altresì Certificato di Abitabilità n. 210 del 30/06/1983. In data 27/03/1986 con prot.57444/01 viene presentata, presso l’U.C.E. del Comune di Roma, domanda di sanatoria ai sensi della L.47/85 per il cambio di destinazione d’uso e l’ampliamento dei locali ex cabina idrica, al fine di generare l’attuale unità immobiliare, a seguito della quale è stata emessa Concessione Edilizia in sanatoria n. 277246 dell’08/04/2002. Successivamente viene presentata, ai sensi della L.724/1994 una ulteriore domanda di sanatoria protocollata dall’U.C.E. al n. 314 del 30/10/1994, ad oggi non ancora definita. L’immobile presenta delle irregolarità: nell’appartamento sono state realizzate opere in difformità dalla planimetria catastale ultima, allegata alla seconda domanda di sanatoria (ed anche attuale planimetria catastale). Nella fattispecie risultano demolite alcune pareti per effettuare una ristrutturazione, al momento ferma da tempo. Con riferimento alle tettoie esterne, esse non sono contemplate in nessuna delle domande di sanatoria ed inoltre, per esse, non è stata richiesta alcuna autorizzazione. I costi per l’eventuale regolarizzazione di tali difformità sono stati valutati e scontati dal valore di stima. L’immobile è in pessime condizioni ed in stato di abbandono. L’immobile è libero e nella disponibilità del Custode Giudiziario. Il tutto come meglio descritto
nell’elaborato peritale depositato in atti.