“Ossigeno alle aziende del territorio. Stanziati 17 miliardi”


PRONTI A INVESTIRE nelle realtà più promettenti italiane, ed emiliano-romagnole in particolare, per assicurarne la crescita. Roberto Ardagna (nella foto a fianco), vice-chairman di Investindustrial, spiega le modalità operative del fondo.

Che cosa fa esattamente Investindustrial e quale ruolo avete nell’aiutare le imprese?

Investindustrial ha ereditato la cultura di un gruppo industriale familiare che nasce nel 1890 e che ha contribuito attivamente alla storia imprenditoriale italiana degli ultimi 135 anni. Siamo un gruppo europeo di riferimento nel settore degli investimenti, con circa 17 miliardi di euro di fondi raccolti. Da oltre 30 anni affianchiamo le aziende familiari di elevata qualità, in prevalenza italiane, offrendo supporto operativo e industriale per favorirne la crescita sostenibile e l’espansione internazionale. Il nostro approccio è orientato alla creazione di valore nel lungo periodo per tutti coloro che interagiscono quotidianamente con queste realtà”.

Quante sono e che valore hanno le partecipazioni in portafoglio? E in Emilia-Romagna in particolare?

“Investindustrial ha in portafoglio 29 aziende che fatturano complessivamente oltre 17 miliardi di euro. Tra gli investimenti più recenti di Investindustrial possiamo citare Eataly, di cui abbiamo rilevato la maggioranza nel 2022 per sostenerne l’espansione globale, e il Gruppo Fassi, per il quale stiamo rafforzando la presenza internazionale in partnership con Giovanni Fassi, fondatore dell’azienda. In Emilia-Romagna siamo presenti con Dispensa Emilia, società che ha appena celebrato il ventesimo anniversario dalla fondazione, in partnership con il fondatore Alfiero Fucelli, e Rcf Group, in partnership con gli imprenditori che negli ultimi 30 anni hanno avuto la capacità di far diventare l’azienda un leader a livello globale nel mercato degli altoparlanti professionali, con sede a Reggio Emilia. Infine, attraverso la nostra piattaforma Omnia Technologies, attiva nel settore dell’automazione e dell’imbottigliamento, abbiamo completato l’acquisizione di Acmi, Sacmi Beverage e Sacmi Labelling per lanciare una nuova divisione dedicata all’High-Speed Beverage in provincia di Parma che possa assumere una leadership internazionale in questo segmento”.

Ci sono settori produttivi in cui operate prioritariamente?

“Investindustrial si focalizza nell’investire in eccellenze principalmente nei settori consumer, dell’industria manifatturiera e dell’healthcare. Abbiamo un team di oltre 200 professionisti che è totalmente dedicato a consigliare queste aziende su come continuare a crescere con la stessa filosofia che i fondatori di queste realtà hanno avuto dall’inizio”.

A suo avviso, cosa serve in questo momento alle imprese per crescere?

“I prodotti delle aziende italiane sono apprezzati in tutto il mondo perché piace l’enorme attenzione alla qualità, sempre altissima, e l’approccio all’innovazione. È necessario che questi valori, così come l’attenzione ai clienti e il focus sul servizio nei loro confronti nel lungo termine, siano preservati nel tempo al fine di cogliere le opportunità presenti a livello globale e proseguire nel tempo con una crescita sostenibile“.

Vi è disponibilità di capitali sul mercato o la liquidità è un problema?

“Il mercato attuale presenta ancora una buona disponibilità di capitali, ma soprattutto per operazioni aventi un solido piano industriale e una chiara strategia di crescita. Il contesto macroeconomico sta diventando sempre più selettivo. Diversi fondi hanno creato ritorni negli ultimi anni quasi esclusivamente con l’utilizzo di leve finanziarie spinte e con delle politiche orientate al breve termine. La filosofia di Investindustrial è opposta: creare valore industriale, dando alle aziende risorse finanziarie per investire in persone, ricerca e innovazione che creino valore nel lungo termine”.

Quali sono gli elementi che valutate prioritariamente prima di entrare nel capitale di un’impresa?

“Ogni realtà deve integrarsi perfettamente nel modello di Investindustrial. Dobbiamo partire da aziende virtuose che sono state guidate da imprenditori con una forte visione strategica e attaccamento a queste realtà. Noi portiamo accesso a capitali ulteriori importanti, oltre a team operativi di supporto, che consentono l’ottenimento di una crescita costante, anche in momenti particolarmente complessi”.

Quali sono le maggiori difficoltà da vincere per convincere le imprese ad aprire a capitali esterni?

“Le aziende italiane sono tra le migliori al mondo, ma non sempre riescono a cogliere le opportunità a livello globale come potrebbero fare con un investitore come Investindustrial. Le società possiedono fabbriche all’avanguardia rispetto a quelle presenti in altri Paesi, ma il problema è che molto spesso mancano i capitali, le dimensioni e il supporto per crescere all’estero. Noi siamo al servizio delle aziende del nostro Paese perché crediamo nel loro potenziale e vogliamo supportarle a crescere in maniera importante nei continenti in cui operiamo”.

Il passaggio generazionale può essere aiutato dai fondi investimento?

“Il passaggio generazionale è una sfida cruciale per molte aziende familiari. I fondi di investimento possono supportarlo offrendo capitali, competenze manageriali e strategie di crescita. In Investindustrial crediamo molto nel valore delle aziende familiari italiane”.



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