Perché Volvo richiama 73mila ibride plug-in


Volvo dovrà richiamare 73mila ibride prodotte tra il 2020 e il 2022 per un vizio di costruzione della batteria Lg che potrebbe causare un incendio. Nell’attesa della ispezione nei centri autorizzati la Casa svedese invita gli utenti a non ricaricarle

Volvo intende avviare una campagna di richiamo che interesserà circa 73 mila auto ibride Plug-in vendute in tutti i mercati. Il problema è serio e riguarda la batteria: la stessa casa automobilistica svedese ha chiesto ai proprietari delle vetture interessante di non ricaricare più il veicolo perché ciò potrebbe esporli al rischio incendio.

IL PROBLEMA NELLE VOLVO IBRIDE

Il produttore non è sceso nel dettaglio ma, secondo quanto riporta la stampa, sarebbe venuto alla luce un difetto di produzione della batteria della coreana LG che potrebbe causare un cortocircuito al livello delle singole celle con il possibile rischio incendio.

Volvo ha iniziato le indagini dopo che un cliente ha segnalato una fuga termica della batteria nel febbraio 2024. Al momento sembra che i casi accertati siano un paio senza, però, che abbiano causato feriti o vittime.

I MODELLI INTERESSATI

La campagna di richiamo coinvolge i modelli S60, V60, S90, V90, XC60 e XC90, prodotti tra il 2020 e il 2022 presso lo stabilimento di Torslanda.

IL RICHIAMO

Gli automobilisti dovranno riportare le proprie Volvo ibride nelle concessionarie dove i tecnici eseguiranno un’ispezione per identificare se la batteria è afflitta dal problema riscontrato o meno. In caso affermativo, gli accumulatori difettosi saranno sostituiti. Inoltre, sarà aggiornato il software per la gestione della batteria.

VOLVO INVESTE NELLE BATTERIE AGLI IONI DI SODIO

Intanto, nelle ultime ore il produttore svedese Altris ha comunicato di avere stipulato un accordo con Volvo per collaborare allo sviluppo del prodotto per identificare nuovi potenziali sistemi di accumulo di energia delle batterie per veicoli elettrici. Volvo Cars Tech Fund, il braccio di capitale di rischio di Volvo Cars, è uno degli investitori strategici nel round di finanziamento B1 dell’azienda.

Lo scorso settembre Volvo Cars, controllata dal gruppo cinese Geely, aveva annunciato di aver rinunciato all’obiettivo di elettrificare completamente la sua offerta entro il 2030, facendo sapere che continuerà a vendere anche modelli ibridi per quella data.

 



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