Proroga per l’obbligo di polizze assicurative per le imprese: i dettagli


Particolari criticità si registrano tra le imprese del Sud

Il Consiglio dei Ministri del 28 marzo ha approvato un decreto-legge che proroga l’obbligo per le micro, piccole e medie imprese di stipulare polizze assicurative contro i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Il termine per adeguarsi slitta al primo ottobre 2025 per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro aziende. Per le grandi imprese la scadenza rimane fissata al primo aprile 2024, ma per ulteriori 90 giorni non si terrà conto di eventuali inadempimenti nell’assegnazione di contributi e agevolazioni pubbliche.

Obiettivo della Legge di Bilancio 2024

L’introduzione dell’obbligo di assicurazione era stata prevista dalla Legge di Bilancio 2024, con l’obiettivo di garantire una maggiore protezione del sistema imprenditoriale italiano dagli effetti devastanti di terremoti, frane e alluvioni.

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Le reazioni delle associazioni di categoria

Tuttavia, la misura ha suscitato forti proteste da parte delle associazioni di categoria, tra cui Confcommercio, Confesercenti e Confindustria, che hanno evidenziato l’impossibilità per milioni di aziende di adeguarsi in tempi così ristretti. La richiesta di proroga è stata motivata dalla necessità di chiarire alcune criticità normative, tra cui lo squilibrio tra locatori e locatari nel pagamento della polizza e l’assenza di strumenti adeguati per confrontare le offerte assicurative.

Le regole attuative del decreto del Ministero dell’Economia

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato il 27 febbraio ha stabilito le regole attuative della nuova normativa, specificando che l’obbligo assicurativo si applica a tutte le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel Paese. Sono escluse le imprese agricole, che beneficiano già di un fondo mutualistico per la copertura dei danni meteoclimatici, e quelle i cui beni immobili risultino abusivi o privi delle necessarie autorizzazioni edilizie. La copertura assicurativa riguarda esclusivamente i beni materiali iscritti nello stato patrimoniale dell’impresa.

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I costi delle polizze e le differenze territoriali

Il costo delle polizze varia in base al settore e alla localizzazione geografica dell’attività. Secondo un’indagine di Facile.it, il premio annuale per assicurare un ristorante con un immobile del valore di 300mila euro e attrezzature per 100mila euro ammonta a circa 343,50 euro a Milano, 401 euro a Roma e 469 euro a Palermo. Per un hotel con un valore immobiliare di un milione di euro e attrezzature per 500mila euro, il costo sale a 703,50 euro a Milano, 720,50 euro a Roma e oltre mille euro a Palermo.

Le difficoltà per le imprese del Mezzogiorno

Particolari criticità si registrano tra le imprese del Mezzogiorno, dove il costo delle polizze risulta più elevato a causa della maggiore esposizione a eventi catastrofali e della minore competitività del mercato assicurativo. Le aziende di queste regioni, già alle prese con difficoltà economiche strutturali, chiedono interventi specifici per rendere l’obbligo sostenibile, come la possibilità di accedere a forme di agevolazione o a fondi di garanzia dedicati.

Le associazioni di categoria, pur accogliendo con favore la proroga, chiedono ora l’istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente con il coinvolgimento del governo, delle imprese e delle compagnie assicurative. L’obiettivo è garantire un’attuazione più equilibrata della normativa e fornire alle aziende gli strumenti necessari per scegliere la polizza più adatta alle proprie esigenze.



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