Il credit crunch e la desertificazione bancaria sono due facce della stessa medaglia… non è assolutamente vero che “il cavallo non beve”, manca semmai la buona acqua disponibile. Se non si accompagnano gli investimenti delle imprese con finanziamenti finalizzatisi blocca il ciclo economico e lo sviluppo.
Ora il Risiko bancario in corso può solo, se non vengono prese misure da Governo e autorità monetarie, aggravare la situazione dell’offerta di credito assolutamente insufficiente e punitiva per le PMI che vogliono investire…
Già nel 2024 (ed il fenomeno sta proseguendo la sua corsa) erano 3282 i comuni italiani privi di sportelli bancari pari al 41,5% del totale, circa 11 milioni di cittadini. La riduzione degli sportelli bancari nei comuni, con particolare riferimento a quelli più piccoli e montani, rappresenta una perdita rilevante per l’economia dei territori, con ripercussioni gravi sulla economia reale, in particolare per le imprese, di piccole e media dimensioni, che vedono diminuire le possibilità dirette di accesso al credito, elemento essenziale per la loro crescita e sostenibilità.
La desertificazione bancaria incide poi anche negativamente sul tessuto sociale, rendendo più difficoltoso per i residenti, specialmente per le fasce della popolazione più vulnerabili, accedere ai servizi essenziali per la gestione delle proprie finanze, con effetti di ulteriore marginalizzazione delle aree interne e montane.
La politica delle principali banche di non spingere sui finanziamenti alle imprese che investono penalizza poi sostanzialmente sviluppo economico e livelli occupazionali perché gli investimenti produttivi sono la leva necessaria ed essenziale per fare investimenti e far crescere il PIL nazionale.
Anche in Toscana il fenomeno della desertificazione bacaria e del credit crunch ha un impatto rilevante con un Pil che cresce meno rispetto al dato nazionale. 46.000 toscani risiedono in comuni dove non c’è uno sportello bancario e 103.000 toscani risiedono in comuni con un solo sportello in tutto il territorio comunale. Sono dati preoccupanti per persone, famiglie e imprese. Sul fronte produttivo 2.900 imprese toscane hanno sede in comuni che non vedono presenza di una banca e 7.400 hanno sede in comuni con un solo sportello bancario.
La desertificazione rappresenta la chiusura di servizi essenziali perché i servizi finanziari sono, come ben noto, fondamentali per l’attività economica.
Tale fenomeno si è intensificato negli ultimi periodi, continua anche nel 2025, a causa della riduzione dei costi da parte delle banche e della crescente digitalizzazione per l’accesso ai servizi. Questo dato di fatto ha lasciato intere comunità senza punti di accesso fisico ai servizi bancari di base e ha limitanto la possibilità di sviluppo di interi territori. La scarsa alfabetizzazione digitale di fatto poi esclude soggetti, persone e aziende, dalla possibilità concreta di mantenere e sviluppare le proprie attività marginalizzandole pericolosamente.
La Giunta regionale Toscana ha istituito un osservatorio sulla desertificazione bancaria coinvolgendo le istituzioni e le categorie produttive e sindacali per monitorare il fenomeno. Riteniamo che l’esempio del consiglio regionale della Toscana possa rappresentare un utile precedente da seguire per creare un osservatorio a livello nazionale che “scuota” positivamente le direzioni centrali delle principali banche e soprattutto allerti le autorità istituzionali e di vigilanza sugli istituti di credito.
Le banche infatti hanno visto aumentare nel biennio 2023/2024 i propri utili di gestione, ma crediamo non possano continuare a farlo in “aperto disprezzo” della loro funzione sociale, in un sistema peraltro che resta ancora “Bancocentrico” per come è strutturato il nostro Paese. Il risiko bancario in corso, con possibili ampie sovrapposizioni sportellari, potrebbe aumentare le negatività già emerse per l’offerta di credito e, se non si faranno scelte intelligenti, consapevoli e responsabili, il nostro “sistema paese” potrebbe pagare ulteriori “dazi” oltre a quelli in corso di emissione da parte della Amministrazione USA.
Gianfranco Antognoli
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