le novità per il 2025


L’Assegno Unico Universale è una delle misure di welfare più significative introdotte in Italia negli ultimi anni, pensata per semplificare e potenziare il sostegno alle famiglie con figli a carico. Nel 2025, il governo italiano ha deciso di apportare alcune modifiche sostanziali.

Cos’è l’assegno unico universale?

L’assegno unico universale è una prestazione economica mensile destinata alle famiglie con figli a carico, che ha sostituito gli assegni familiari e altre forme di sostegno economico. L’importo dell’assegno varia in base al reddito ISEE del nucleo familiare, al numero di figli e alla situazione socio-economica.

Come funziona e a chi si rivolge

L’assegno viene erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’importo che viene riconosciuto varia in base a diversi fattori, tra cui:

  • Numero di figli a carico: più è alto il numero maggiore sarà l’importo dell’assegno, ma il calcolo tiene conto anche della composizione della famiglia.
  • Reddito ISEE: l’importo dell’assegno è progressivo e si riduce all’aumentare del reddito familiare. In altre parole, le famiglie con un reddito più basso ricevono importi maggiori.
  • Condizioni particolari: sono previste maggiorazioni per alcune situazioni, come per figli con disabilità, famiglie numerose, madri giovani, o nuclei con un solo percettore di reddito.

I destinatari principali dell’assegno sono:

  1. Famiglie con figli minorenni: è destinato principalmente a chi ha figli a carico di età inferiore ai 18 anni, ma include anche i maggiorenni che proseguono gli studi o che si trovano in particolari condizioni, come i disabili.
  2. Famiglie con figli maggiorenni (18-21 anni): può essere esteso anche a figli maggiorenni, fino a 21 anni, che siano ancora a carico della famiglia e che non abbiano redditi propri superiori a una determinata soglia. Per loro, l’importo dell’assegno tende ad essere inferiore rispetto a quello destinato ai minorenni.
  3. Famiglie con figli disabili: per le famiglie con figli con disabilità, l’assegno unico prevede un importo maggiorato, che può arrivare a 201 euro al mese senza limiti di età.
  4. Madri giovani: le mamme che non hanno superato i 21 anni di età possono beneficiare di un incremento nell’importo dell’assegno per ciascun figlio, al fine di supportare maggiormente le giovani famiglie.
  5. Famiglie con più di due figli: per le famiglie numerose, l’assegno prevede aumenti significativi; ad esempio, le famiglie con quattro o più figli riceveranno una maggiorazione forfettaria di 150 euro mensili.

Assegno unico: cosa cambia nel 2025? Ecco le novità

Il 2025 porterà una serie di modifiche rilevanti nell’assegno unico, pensate per rendere il sistema ancora più equo e accessibile e confermate dalla Circolare INPS n. 33 del 4 febbraio 2025.

In un contesto di aumento dei costi legato all’inflazione, che ha toccato il +0,8% nel 2025, l’INPS ha deciso di adeguare gli importi base dell’assegno per renderli più rispondenti alla realtà economica del Paese:

  • gli importi per i figli minorenni sono stati aggiornati e ora vanno da 57,5 a 201 euro mensili, mentre per i maggiorenni (18-21 anni) variano tra 28,7 e 97,7 euro.
  • tra le maggiorazioni principali, spicca una serie di interventi volti a rispondere alle esigenze di famiglie con situazioni specifiche. Per esempio, è prevista una maggiorazione del 50% per i figli sotto i 12 mesi di vita.
  • per famiglie numerose (almeno tre figli) con un ISEE minore o uguale a 45.939,56 euro, è prevista una maggiorazione del 50% per i bambini tra 1 e 3 anni.

Un’altra novità importante è rappresentata dalla maggiorazione forfettaria di 150 euro per le famiglie con quattro o più figli. A questi interventi si aggiungono le conferme delle maggiorazioni per figli con disabilità che possono arrivare fino a 201 euro al mese senza limiti di età, e altre modifiche pensate per supportare gruppi specifici: le madri under 21 beneficeranno di un incremento di 23 euro, mentre il secondo percettore di reddito avrà un incremento che va da 0,1 a 34,4 euro, a seconda della situazione familiare. Infine, per figli successivi al secondo, l’importo dell’assegno potrà aumentare tra 17,2 e 97,7 euro.

Di seguito, cerchiamo di approfondire i punti principali delle novità previste:

1. Modulazione graduale dell’assegno in base al reddito

Dal 2025, l’assegno non subirà più tagli bruschi al crescere del reddito, ma sarà modulato in maniera graduale. Questo significa che anche le famiglie con reddito più alto, ma che comunque rientrano in fasce medie, continueranno a ricevere un supporto economico, seppur ridotto. La gradualità dell’erogazione sarà più equilibrata, evitando le perdite significative di reddito per chi si trova appena sopra la soglia di esenzione.

2. Agevolazioni per genitori lavoratori in congedo di maternità e paternità

Per i genitori in congedo di maternità o paternità, l’assegno unico prevede un aumento dell’importo mensile. Si tratta di una misura che ha lo scopo di supportare economicamente le famiglie durante il periodo di congedo, in modo che possano occuparsi dei figli senza compromettere troppo il reddito familiare.

3. Supporto maggiore per i lavoratori part-time

Il nuovo modello di calcolo dell’assegno prevede un supporto maggiore per chi lavora con contratti part-time. I lavoratori a tempo parziale riceveranno infatti un incremento dell’assegno in proporzione al numero di ore lavorate. Un cambiamento che si inserisce in un trend più ampio di valorizzazione del lavoro flessibile, che diventa sempre più rilevante per molte famiglie.

4. Estensione dell’assegno ai lavoratori autonomi e Partite IVA

Una delle novità più significative riguarda l’inclusione dei lavoratori autonomi e delle partite IVA. In passato, queste categorie erano escluse o avevano accesso limitato all’assegno unico. Nel 2025, anche i lavoratori autonomi che dichiarano un reddito potranno beneficiare dell’assegno, con regole che terranno conto delle specificità della loro situazione fiscale.

Come funziona l’assegno unico per chi lavora in azienda?

Per i lavoratori dipendenti, l’assegno unico sarà accreditato direttamente sulla busta paga, senza bisogno di ulteriori richieste, grazie ai dati già in possesso dell’INPS. L’importo dell’assegno dipenderà dal reddito ISEE dichiarato e dal numero di figli a carico. Le famiglie dovranno essere sicure di avere l’ISEE aggiornato per poter ottenere l’importo corretto.

Implicazioni fiscali

L’assegno unico sarà considerato come un “credito d’imposta” che ridurrà l’imposta sul reddito del lavoratore. Questo significa che l’assegno contribuirà a diminuire il carico fiscale complessivo, con un impatto positivo sul reddito netto del lavoratore.

Tempistiche e modalità di richiesta dell’assegno unico nel 2025

La richiesta per l’assegno unico potrà essere fatta online tramite il portale dell’INPS. Per il 2025, le tempistiche di pagamento restano mensili, con accredito generalmente previsto entro la fine del mese. È fondamentale che le famiglie abbiano l’ISEE aggiornato per evitare ritardi o l’erogazione di importi ridotti.

Sul sito dell’INPS è disponibile un simulatore per calcolare l’ammontare dell’assegno unico spettante.



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