Il trasformismo di Ursula von der Leyen sul green


Durante il primo mandato, Ursula von der Leyen sosteneva fermamente un’agenda green. Ma ora la Commissione fa marcia indietro sia sull’inquinamento da microplastica che sulla sostenibilità delle imprese. Estratto dal Mattinale Europeo

 

Nell’ottobre del 2023 la Commissione von der Leyen I aveva proposto un regolamento a prevenire l’inquinamento da microplastica dovuto al rilascio di pellet di plastica a causa di manipolazione scorrette lungo tutta la catena di approvvigionamento.

La Commissione contro 26 Stati membri e il PE per difendere la Germania sulla plastica

Il 2 aprile 2024 la Commissione von der Leyen II è pronta a gettare nel cestino il regolamento, nonostante abbia il sostegno di 26 Stati membri e dei negoziatori del Parlamento europeo. La ragione? L’opposizione della Germania. Un accordo è in vista nei negoziati tra la presidenza del Consiglio dell’Ue e il Parlamento europeo. In una riunione degli ambasciatori la Polonia ha registrato il consenso di 26 Stati membri e del Parlamento sul testo di compromesso, che include la certificazione per le Piccole e medie imprese che gestiscono pellet di plastica oltre una soglia di mille tonnellate l’anno. La Germania ha espresso le sue riserve citando preoccupazioni legate agli oneri amministrativi per le PMI. La Commissione ha minacciato di opporsi all’accordo, preludio a un possibile ritiro della proposta, se sarà adottato il compromesso sul tavolo. Paradossalmente la proposta originale della Commissione prevedeva più oneri per le PMI.

Il Parlamento oggi ferma gli orologi della sostenibilità (penalizzando le imprese virtuose)

La plenaria del Parlamento europeo oggi voterà “Stop the clock”, la proposta della Commissione per fermare gli orologi relativi agli obblighi di reporting imposti alle imprese sulla sostenibilità. Nel primo pacchetto di semplificazione chiamato “Omnibus”, la Commissione ha proposto di rinviare di due anni l’entrata in vigore dei requisiti della direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) e di un anno la scadenza per il recepimento e la prima fase di applicazione della direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale (CSDDD).

Nonostante il voto contrario del gruppo dei socialisti, gli orologi dovrebbero essere fermati grazie al PPE, ai liberali di Renew e ai gruppi dell’estrema destra. Il tempo servirà a rinegoziare e correggere i due provvedimenti. Il risultato sarà di penalizzare le imprese virtuose. “Il rinvio affrettato potrebbe minare la credibilità del quadro di rendicontazione sulla sostenibilità e punire le imprese che hanno già impegnato risorse per rispettare le scadenze imminenti”, ha detto l’Institute for Energy Economics and Financial Analysis.



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