Mostre e prestiti, riapre il museo del Paese delle modelle – Lazio


ANTICOLI CORRADO – Una mostra sul tema del ritratto di artisti a cavallo tra la fine dell’ Ottocento e il primo Novecento in occasione della riapertura la prossima estate dopo mesi di lavori e una grande esposizione per celebrare nel 2026 il centenario della realizzazione della fontana di Piazza delle Ville realizzata dal grande scultore Arturo Martini. Su questi due progetti sta lavorando Agnese Sferrazza, da un anno anno direttrice del Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, il borgo della Valle dell’ Aniene, in provincia di Roma, che nell’ Ottocento divenne cenacolo e laboratorio di artisti italiani e stranieri attratti dalla bellezza dei luoghi e delle donne locali tanto da guadagnarsi la fama di ‘Paese delle modelle”. Il museo, ospitato in un edificio di tre piani nel centro storico a pochi metri dal Palazzo Baronale, è chiuso dall’ inizio del 2025 per l’ adeguamento delle barriere architettoniche e altre interventi nelle sale grazie i fondi del Pnrr.
    ”Con la collaborazione con una società specializzata – spiega Sferrazza – introdurremo una nuova interfaccia tattile pensata per utenti con disabilità e la riproduzione in 3D di due opere tra le più importanti della collezione, la scultura La Madre di Domenico Ponzi, e La Volante di Arturo Martini”. Alla mostra sul ritratto, curata insieme con il precedente direttore Manuel Carrera, seguiranno due mostre su Adolfo De Carolis e Giulio Aristide Sartorio, artisti che come tanti altri si erano trasferiti ad Anticoli Corrado per aprirvi gli studi e che, in molti casi, come avvenne per Fausto Pirandello (il padre Luigi, premio Nobel della Letteratura, soggiornò per alcuni anni d’ estate) e Pietro Gaudenzi, si innamorarono delle giovani del paese che avevano posato per loro e le sposarono. ”In questi mesi di chiusura – osserva Sferrazza, docente di Storia dell’ Arfte all’accademia di Belle Arti di Frosinone e Perugia – non abbiamo interrotto l’attività di prestito, anzi.
    Tra i miei obiettivi c’ è proprio permettere alle opere della collezione di uscire dal contesto anticolano. Due opere di Bertoletti saranno alla monografica al Museo di Roma che si apre nei prossimi giorni, presteremo la Natura morta di Pirandello per la mostra all’Istituto italiano di Cultura di Parigi, e cinque pezzi sono stati selezionati dalla Fondazione Intesa San Paolo per la mostra Restituzioni che si inaugurerà in autunno a Palazzo delle Esposizioni”.
    La fama del paesino scelto da tanti artisti attirò nel primo Novecento l’ attenzione di grandi nomi della scena, da Pablo Picasso a Marcel Duchamp, che vi andò per la prima volta nel 1925. Negli anni Trenta i pittori e gli scultori ospitati nel borgo, tra cui Gaudenzi, Attilio Selva, Orazio Amato, Carlo Toppi, donarono un’ opera al Comune dando origine al primo nucleo della collezione. Il Civico Museo venne inaugurato nel settembre 1935 dal Governatore di Roma Giuseppe Bottai. Poco prima della cerimonia in piazza delle Ville fu collocata la fontana realizzata dallo scultore Arturo Martini, che viveva in povertà e lavorava a pochi metri di distanza in una chiesa diroccata. Tuttora molti abitanti di Anticoli conservano in casa dipinti e disegni ricevuti in segno di gratitudine per l’ accoglienza, il cibo e la disponibilità di alloggi. ”Il Museo è un unicum nella storia museale italiana perché è la prima raccolta italiana di arte contemporanea ideata e istituita esclusivamente da artisti”, rimarca Sferrazza. ”Mi preme sottolineare come l’impegno gratuito di diversi volontari sia per noi di fondamentale supporto. Il Museo ha un suo pubblico affezionato ma stiamo cercando di lavorare anche attraverso i social network per ampliare il bacino di utenza”. Tra le oltre 700 opere della collezione, spiccano appunto la Volante di Martini e La madre (1930) di Ponzi, apprezzata anche da Adolf Hitler al punto da richiederne nel 1941 una seconda versione in marmo da collocare a Berlino. Nella raccolta figurano il ritratto di Felice Carena eseguito dallo scultore Ivan Meštrović, la Leonessa di Giulio Aristide Sartorio, il nucleo di opere del gruppo In Arte Libertas (Adolfo De Carolis, Alessandro Morani, Sartorio), l’Enigma di Attilio Selva, il bozzetto per il Monumento ai caduti di Tolentino di Angelo Zanelli, conosciuto per la realizzazione del fregio dell’Altare della Patria, testimonianze raffinate di Fausto Pirandello, Felice Carena, Emanuele Cavalli e di altri esponenti della Scuola Romana.
   
   

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