lavoro
07 Aprile 2025
Nel 2024 i farmacisti risultano tra le professioni più difficili da reperire in Italia: oltre il 75% delle posizioni risulta di difficile copertura. Le posizioni aperte cercano profili con competenze avanzate in digital health, telemedicina, galenica e gestione dei servizi, esperienza e formazione post-laurea
di Simona Zazzetta
Nelle piattaforme di settore specializzate in annunci di lavoro ci sono oltre 500 posizioni aperte per farmacisti ai quali vengono richieste competenze in farmacologia avanzata, digital health, telemedicina e nutraceutica per operare in farmacia. Lo segnala l’inserto del Corriere della sera dedicato al lavoro. Un dato in linea con diversi report di Unioncamere che tracciano le richieste del mercato del lavoro e i profili professionali indicati nelle posizioni aperte.
Pmi in difficoltà: il 70% non trova personale qualificato
Il dato generale che emerge da diverse indagini sul mercato del lavoro è che circa il 70% delle piccole e medie imprese italiane faticano a reclutare personale qualificato e le farmacie rientrano in questo trend. Secondo un report del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, con riferimento al comparto farmaceutico in senso lato, quindi anche industria del settore, i farmacisti rientrano tra le 30 professioni con la maggiore quota di difficoltà di reperimento nel 2024 e tra le prime 5 in ambito scientifico/sanitario. Viene segnalato che per queste 30 professioni, le cause della difficoltà di reperimento sono attribuite “prevalentemente alla mancanza di potenziali candidati, e con minor frequenza a una inadeguatezza delle competenze possedute da coloro che sono interessati all’assunzione”.
Farmacista professione introvabile
Un altro report sempre di Unioncamere (in collaborazione con Almalaurea), dedicato a laureati e lavoro conferma questo dato, indicando che nel 2024 risulta una richiesta di 17mila farmacisti, professione che viene inserita tra le cosiddette “professioni introvabili” per le quali le imprese cercano laureati.
“Se si considera la difficoltà di reperimento – si legge nel report – le professioni che le imprese fanno più fatica a reperire per i laureati sono afferenti in particolare all’ambito ingegneristico, medico e paramedico e scientifico. Tra le professioni “introvabili”, difficili da reperire in 7 casi su 10, le Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche (76,7%), i Matematici, statistici, analisti dei dati (76,0%), i Farmacisti (75,6%) e gli Specialisti in terapie mediche (75,3%)”.
Ma tornando alla realtà delle farmacie, il Corriere segnala che nelle principali piattaforme di annunci del settore di Farmalavoro, Federfarma e Farmacista33.it ci sono oltre 500 le offerte di lavoro per farmacisti in cui vengono richieste nella job description competenze in assistenza ai clienti, gestione vendite, preparazione galenica, utilizzo di software gestionali avanzati per la gestione del magazzino e delle ricette elettroniche e capacità di fornire servizi come telemedicina, vaccinazioni, test diagnostici. In linea, cioè, con l’evoluzione della farmacia nell’ambito della farmacia dei servizi ma anche di quanto previsto dal Pnrr.
Più in generale, secondo i dati di Unioncamere, nel mercato del lavoro italiano del 2024, risultano disponibili 17.480 opportunità lavorative per farmacisti nelle imprese. Un dato rilevante riguarda la necessità di ulteriore formazione post-laurea: nel’89% dei casi si richiede formazione aggiuntiva, suggerendo l’importanza dell’aggiornamento continuo e della specializzazione in questo settore.
Le competenze richieste: esperienza e soft skill
Relativamente alle competenze richieste nelle posizioni per la professione di farmacista, il 26% richiede abilità nell’analisi dei dati e programmazione informatica, il 50% abilità digitali generali e il 22% necessita di competenze tecnologiche specifiche.
Poi ci sono le competenze trasversali, le cosiddette soft skill: per l’89% delle posizioni si richiede flessibilità e adattamento, l’83% capacità di lavorare in autonomia, il 67% capacità di lavorare in gruppo e il 77% capacità di problem solving. Per quanto riguarda la preferenza delle imprese verso i giovani farmacisti, il report mostra che solo il 30% delle opportunità lavorative è orientato specificamente ai giovani un dato che rispecchia l’esperienza richiesta dalle imprese per i farmacisti: l’84% delle posizioni richiede una precedente esperienza lavorativa. In merito alle difficoltà delle imprese nel trovare personale farmaceutico qualificato, si conferma il dato: per il 76% delle posizioni risulta di difficile reperimento e nel 69% dei casi, il problema principale è il ridotto numero di candidati disponibili sul mercato.
Fonte:
https://excelsior.unioncamere.net/sites/default/files/pubblicazioni/2024/Laureati_e_lavoro_2024.pdf
TAG: CARENZA DI FARMACISTI, LAVORO, MERCATO
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