Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ha detto domenica che Taiwan non imporrà tariffe commerciali reciproche contro gli Stati Uniti, ma eliminerà le barriere commerciali e che le aziende taiwanesi aumenteranno gradualmente i loro investimenti nel Paese.
Il presidente Donald Trump ha annunciato mercoledì tariffe doganali sulle importazioni , con dazi molto più alti per decine di partner commerciali, tra cui Taiwan, che ha un grande surplus commerciale con gli Stati Uniti e deve affrontare un dazio del 32% sui suoi prodotti.
I dazi statunitensi, tuttavia, non si applicano ai semiconduttori, una delle principali esportazioni taiwanesi.
Incontrando i dirigenti delle piccole e medie imprese nella sua residenza, Lai ha detto che, data la dipendenza di Taiwan dal commercio, l’economia avrebbe inevitabilmente avuto difficoltà ad affrontare i dazi, ma che pensava che l’impatto potesse essere minimizzato.
“Di fronte alle “tariffe reciproche” degli Stati Uniti, Taiwan non ha intenzione di adottare ritorsioni tariffarie e non ci saranno cambiamenti negli impegni di investimento delle imprese verso gli Stati Uniti finché saranno nell’interesse nazionale”, ha detto, nei commenti forniti dal suo ufficio.
La TSMC di Taiwan 2330, il più grande produttore di chip a contratto del mondo, il mese scorso ha annunciato un ulteriore investimento di 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
“In futuro, oltre all’aumento degli investimenti di TSMC, altri settori, come l’elettronica, l’informazione e le comunicazioni, il petrolchimico e il gas naturale, potranno aumentare gli investimenti negli Stati Uniti e approfondire la cooperazione industriale tra Taiwan e gli Stati Uniti”, ha detto Lai.
Le barriere commerciali non tariffarie sono un indicatore per gli Stati Uniti per valutare l’equità del commercio, e Taiwan risolverà in modo proattivo le barriere commerciali non tariffarie che esistono da molti anni per rendere più fluidi i negoziati commerciali con gli Stati Uniti, ha aggiunto.
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