Dazi, Meloni: patto con imprese e sindacati, serve un fronte comune


“Un nuovo patto per fare fronte comune rispetto alla nuova delicata congiuntura economica che stiamo affrontando”. E’ quello che propone la premier Giorgia Meloni alle categorie datoriali e sindacali e al mondo del Made in Italy, nel corso dell’incontro sui dazi con le categorie economiche.

“Il problema principale che abbiamo” per affrontare la questione dazi, ha spiegato, “è che non conosciamo lo scenario che si manifesterà nei prossimi mesi. Non sappiamo se i dazi statunitensi permarranno, ed eventualmente in quale misura, se ci sarà un accordo o no, ed è molto difficile prevedere su chi, e in quale misura, quello che accadrà impatterà tra conseguenze dirette e conseguenze indirette. L`impatto per le filiere dipenderà da molti fattori, compresa l`elasticità della domanda e il tasso di cambio euro/dollaro. Il ragionamento, dunque, a mio avviso, non deve essere concentrato semplicemente sulle aziende esportatrici, ma su come rafforzare complessivamente il nostro sistema produttivo. E in questo partiamo da alcuni punti di forza, come l`ennesima certificazione di credibilità economica internazionale dell`Italia, riconosciuta di recente dall`agenzia di rating Fitch, che vede la nostra nazione guidare l`Europa nel raggiungimento delle tappe e degli obiettivi del PNRR, oltre a essere tra i pochi Stati dell’eurozona ad aver riportato il debito ai livelli pre-pandemia, con il Bilancio 2025 che conferma l`impegno del Governo verso le norme fiscali dell`Unione.”

“Forti della nostra ritrovata credibilità – prosegue –  forti di una politica di bilancio che è stata estremamente seria e che diciamo non ha gettato soldi dalla finestra, e chiaramente con questo quadro di riferimento, quello che io vorrei fare è sottoporre alle categorie produttive, al mondo del Made in Italy e a tutte le organizzazioni datoriali e sindacali, un nuovo patto per fare fronte comune rispetto alla nuova delicata congiuntura economica che stiamo affrontando. Il nostro obiettivo è utilizzare la crisi per rendere il nostro sistema economico più produttivo e competitivo. Le crisi, ricordiamocelo, sono sempre un`occasione, la parola crisi, io lo ricordo sempre viene dal greco ‘krisis’ che significa scelta, decisione, la crisi impone di stabilire le priorità di scelta. Ovviamente, ragionando insieme sulle priorità, dal mio punto di vista, garantire e incentivare i livelli occupazionali, sostenere l`innovazione delle imprese, promuovere gli investimenti finalizzati alla digitalizzazione dei processi produttivi e all`efficienza energetica, fino al sostegno delle imprese nell`apertura verso nuovi mercati di esportazione”, ha concluso.

E.G.



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