I dazi reciproci di Donald Trump e le 5 cose che devono sapere le imprese italiane




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Il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato mercoledì dazi reciproci contro praticamente tutti i Paesi del mondo. Per fare ordine, Ice-Agenzia ha esaminato la portata del piano tariffario statunitense in una nota informativa rivolta alle imprese italiane interessate o già operative sul mercato Usa.

1. Aliquota e data di entrata in vigore 

Da mezzanotte del 5 aprile è entrata in vigore la tariffa del 10% su tutti i Paesi, mentre da mezzanotte del 9 aprile si applicherà all’Ue l’ulteriore dazio del 10%. Il dazio stabilito per i prodotti provenienti dall’Unione è quindi pari al 20%, salvo quanto specificato oltre.

2. Cumulabilità con dazi pre-esistenti

Dalle informazioni disponibili, le nuove aliquote si applicano in aggiunta a quelle preesistenti. Tuttavia, è consigliabile verificare caso per caso con il proprio spedizioniere, con i consulenti doganali di fiducia o direttamente allo U.S. Customs and Border Protection, scrive Ice-Agenzia.

3. Categorie merceologiche escluse alla data di oggi 

Non sono colpite dai nuovi dazi reciproci le seguenti categorie merceologiche: il settore automobilistico e le loro componenti su cui già si applicano le nuove aliquote su acciaio e alluminio; prodotti farmaceutici; rame; semiconduttori; componenti e ricambi di settori strategici statunitensi (aerospaziale, difesa) che rientrano in specifiche esenzioni; alcune materie prime non disponibili in quantità sufficiente sul mercato interno Usa, come determinati minerali e terre rare; legname

4. Categorie merceologiche soggette a dazi diversi 

Nello stesso provvedimento statunitense, vengono confermati o introdotti dazi differenziati per alcune categorie di prodotti: acciaio e alluminio (i dazi rispettivamente del 25% e 10% rimangono invariati); semilavorati tecnologici che potrebbero essere soggetti ad aliquote diverse (tra il 10% e il 15%), a seconda del contenuto tecnologico e della rilevanza sulla sicurezza nazionale statunitense; altri prodotti di importanza strategica per cui sono possibili modifiche o aumenti temporanei di dazi per ragioni di sicurezza nazionale.

5. Spunti di azione per l’azienda esportatrice 

Le imprese italiane che esportano verso gli Stati Uniti dovranno allo stato attuale: verificare la classificazione doganale dei propri prodotti per comprendere se rientrano nelle nuove aliquote; verificare tramite i propri accordi Incoterms di consegna al cliente se il dazio è a carico del produttore o del cliente; coordinarsi con spedizionieri e operatori doganali per assicurare la corretta applicazione delle procedure di sdoganamento e l’eventuale pagamento dei dazi all’atto dello sdoganamento, prima che la merce sia rilasciata negli Usa; monitorare possibili eccezioni o meccanismi di esclusione. L’amministrazione statunitense potrebbe offrire esenzioni a singole imprese o prodotti, specialmente nel caso di importazioni non reperibili a livello domestico Usa. (riproduzione riservata)



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