I finanziamenti a fondo perduto nazionali e regionali per aprire una attivit� disponibili nel 2025


Non basta avere una buona idea per accedere a un finanziamento a fondo perduto : è fondamentale essere in grado di trasformarla in un progetto concreto, con numeri, obiettivi, analisi di mercato e strategia operativa.

Ogni bando prevede una propria modalità di candidatura, che può essere gestita online tramite piattaforme dedicate, come nel caso di Invitalia, o attraverso portali regionali. In alcuni casi è richiesto l’invio di domande in più fasi, e ogni fase va affrontata con documentazione tecnica e amministrativa precisa. Vogliamo vedere meglio:


  • I finanziamenti a fondo perduto più interessanti a livello nazionale

  • I finanziamenti a fondo perduto più interessanti a livello regionale

I finanziamenti a fondo perduto più interessanti a livello nazionale

Tra le misure di finanziamenti a fondo perduto c’è il programma Resto al Sud che si rivolge a chi vuole avviare un’attività nelle regioni del Mezzogiorno, ma anche in alcune aree del Centro Italia colpite da crisi economiche o eventi sismici. La misura, gestita da Invitalia, consente di ricevere un contributo misto, composto da una parte a fondo perduto fino al 50% delle spese e una parte sotto forma di finanziamento a tasso zero. Per le imprese individuali il tetto massimo è di 60.000 euro, ma nel caso di società o gruppi di imprenditori l’importo può essere moltiplicato in base al numero dei soci.

In parallelo il bando ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero continua a offrire condizioni favorevoli a giovani under 35 e donne di ogni età che vogliano dare forma a un progetto imprenditoriale. La formula prevede un finanziamento agevolato fino al 90% delle spese, con una quota variabile di contributo a fondo perduto. Questa agevolazione è accessibile in tutta Italia, a prescindere dalla localizzazione geografica del progetto e sostiene imprese nei settori della produzione di beni, servizi e turismo.

Per le startup innovative è attivo Smart&Start Italia, un programma dedicato a realtà ad alto contenuto tecnologico o digitale. L’agevolazione, erogata da Invitalia, prevede finanziamenti fino a 1,5 milioni di euro, dei quali una parte può essere riconosciuta a fondo perduto, soprattutto se l’impresa è localizzata nel Sud o in aree svantaggiate. Questa misura è pensata per sviluppare soluzioni nel campo della green economy, dell’intelligenza artificiale o della digitalizzazione dei servizi.

I finanziamenti a fondo perduto più interessanti a livello regionale

Oltre alle misure nazionali, ogni regione italiana gestisce tutti gli anni propri bandi per incentivare l’imprenditorialità locale. Il 2025 non fa eccezione: numerose amministrazioni regionali hanno già pubblicato o preannunciato nuove misure di sostegno.

In Lombardia è attivo il bando Nuova Impresa 2025 per stimolare l’avvio di nuove attività da parte di disoccupati, donne o lavoratori autonomi con contributi a fondo perduto fino a 10.000 euro, con una copertura massima del 50% delle spese ammissibili. L’intervento è destinato anche a chi intende trasformare una partita Iva in impresa strutturata.

La Regione Emilia-Romagna ha lanciato un bando dedicato alla transizione digitale delle pmi, che prevede contributi fino al 47% a fondo perduto per l’acquisto di tecnologie, software gestionali, sistemi di automazione e servizi di consulenza specializzata. L’importo massimo erogabile per impresa è pari a 90.000 euro e si inserisce nel quadro delle misure connesse alla doppia transizione: ecologica e digitale.

In Sicilia è stato rilanciato un bando volto a rafforzare il settore turistico con contributi a fondo perduto fino all’80% per progetti compresi tra 50.000 e 300.000 euro. L’intervento è pensato per sostenere ristrutturazioni di strutture ricettive, l’introduzione di servizi innovativi e l’aumento dell’offerta legata al turismo sostenibile.

In altri territori, come Toscana, Piemonte, Puglia e Marche, sono attivi o in fase di apertura nuovi strumenti finanziari cofinanziati con fondi europei Fesr 2021.2027 con agevolazioni per settori specifici come l’artigianato, l’agroalimentare, l’innovazione industriale e l’internazionalizzazione.

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