Iva sui colliri: sentenza dell’Agenzia delle Entrate conferma aliquota agevolata al 10%


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Una recente decisione dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che l’aliquota iva applicabile ai colliri deve essere agevolata, fissata al 10%. Questa decisione si basa sulla classificazione dei colliri come dispositivi medici, equiparabili a “medicamenti”, escludendo così l’applicazione dell’aliquota ordinaria del 22%.

La classificazione dei colliri come dispositivi medici

Il 4 aprile 2025, una contribuente ha presentato una richiesta all’Agenzia delle Dogane per ottenere l’applicazione dell’aliquota iva ridotta sui colliri, sostenendo che questi farmaci rientrano nella categoria 3004 della Nomenclatura. Questa categoria include i medicamenti e, pertanto, consente di beneficiare di un’imposta sul valore aggiunto inferiore rispetto a quella standard.

L’Agenzia delle Dogane ha esaminato attentamente la richiesta, verificando se i colliri fossero stati correttamente classificati nel Bilancio del 2019 come farmaci soggetti a iva agevolata, destinati a scopi di prevenzione o cura, anche in ambito veterinario. La conferma della loro classificazione come medicamenti ha portato a una maggiore chiarezza sulla questione.

Normativa e aliquote iva sui farmaci

La Legge di Bilancio del 2019 ha stabilito che i farmaci inclusi nella voce 3004 possono beneficiare di un’aliquota iva ridotta al 10%, rispetto al 22% previsto per i prodotti non classificati come medicamenti. Questa norma si applica a dispositivi medici utilizzati per la prevenzione, la cura e il trattamento di malattie, sia umane che veterinarie.

Per poter beneficiare dell’aliquota ridotta, è fondamentale che il collirio rientri nel codice doganale “NC 3004 90 00”, che identifica specificamente i medicamenti destinati a terapie mediche e venduti al pubblico. Tuttavia, è importante notare che i dispositivi medici classificati sotto le voci 3002, 3005 e 3006 non possono beneficiare di questa agevolazione, poiché non sono considerati medicamenti e sono soggetti all’aliquota ordinaria.

Implicazioni per le imprese e i consumatori

La decisione dell’Agenzia delle Entrate ha un impatto significativo sia per le imprese che per i consumatori. Per le aziende che commercializzano colliri, l’applicazione dell’aliquota iva al 10% rappresenta un’opportunità per ridurre i costi e rendere i prodotti più accessibili. Questo potrebbe tradursi in un aumento delle vendite e in una maggiore competitività nel mercato.

Per i consumatori, la riduzione dell’aliquota iva potrebbe comportare un abbassamento dei prezzi finali dei colliri, rendendo più accessibili i trattamenti necessari per la salute degli occhi. Questa misura potrebbe avere un effetto positivo sulla salute pubblica, facilitando l’accesso a farmaci essenziali.

In sintesi, la recente sentenza dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un passo importante verso la corretta applicazione delle normative fiscali sui farmaci, garantendo che i colliri siano trattati in modo equo e che i consumatori possano beneficiare di prezzi più contenuti.

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