Stop auto termiche: la Gran Bretagna allunga i tempi


La data limite per la vendita delle vetture endotermiche rimane il 2030, ma con alcune eccezioni. Saranno esentati dal mandato elettrico produttori a basso volume come Aston Martin, Bentley e McLaren

Marco Bruckner

Keir Starmer, primo ministro del Regno Unito, ha annunciato delle modifiche riguardanti lo Zev (Zero emission vehiclemandate, ovvero l’insieme di leggi che regolamentano la transizione verso la mobilità elettrica in Gran Bretagna. Per far fronte alle difficoltà del settore, divenute ancor più grandi dopo l’imposizione dei dazi da parte di Donald Trump, da Westminster è arrivata la decisione di allentare alcune misure del mandato elettrico. Lo stop alla vendita di auto termiche rimane il 2030, ma con alcune eccezioni. Tutti costruttori, innanzitutto, potranno continuare a vendere vetture full e plug-in hybrid fino al 2035. Inoltre, case con volumi limitati di mercato, ovvero le più lussuose come Aston Martin, Bentley e McLaren, saranno totalmente esentate dal mandato elettrico. Un altro aspetto importante è quello legato alle emissioni e agli obiettivi dello Zev: il governo ha promesso maggior libertà ai produttori per le modalità di raggiungimento degli obiettivi, oltre che una minor pressione relativa alle sanzioni. 

le ragioni della scelta

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Sono diverse le motivazioni che hanno portato il governo Starmer ad alleggerire le richieste del mandato Zev. Innanzitutto, i dazi imposti da Donald Trump, che si attestano al 25% per quanto riguarda le importazioni di automobili. Una misura che colpisce particolarmente i costruttori britannici, che hanno negli Stati Uniti il loro secondo mercato di esportazione dopo quello Ue. Nel 2024, secondo quanto riportato dalla Reuters, Londra ha venduto agli Usa oltre un milione di auto, per una cifra totale di circa 7,6 miliardi di sterline (circa 8,8 miliardi di euro al campio del 7 aprile 2025). Ma ad aver portato il primo ministro ad attenuare le regole relative alla transizione elettrica sono anche i risultati commerciali delle autovetture elettriche stesse. Le vetture alla spina fanno fatica a farsi largo tra i consumatori privati, come mostrano anche i dati di marzo 2025: le elettriche hanno rappresentato il 19% delle vendite nel Regno Unito, ovvero il 9% in meno rispetto al 28% che i costruttori vorrebbero raggiungere per rimanere in linea con le richieste del mandato governativo.

convergenza con il green deal

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Il Regno Unito non è un membro dell’Unione europea e dunque non deve rispettare il Green Deal di Bruxelles. Quest’ultimo prevede che il divieto di vendita delle auto endotermiche scatti dal 2035, mentre il governo britannico ha deciso di anticipare il bando di cinque anni. Ora che le istituzioni europee stanno discutendo una possibile modifica delle regole relative alla transizione elettrica, anche da Oltremanica è arrivato un addolcimento degli obiettivi da raggiungere. È da sottolineare che, ad eccezione proprio delle auto, per cui Trump ha imposto un dazio “universale”, il Regno Unito ha subito un trattamento migliore di quello europeo: a Londra sono state imposte tariffe aggiuntive del 10%, mentre a Bruxelles del 20%. Starmer ha dichiarato di puntare a un accordo commerciale con Washington: quest’ultimo potrebbe avere potenziali effetti anche sull’industria automobilistica.





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