TRUMP CHIUDE LA PORTA A BRUXELLES E PECHINO


Nonostante il terremoto provocato sui mercati globali dalla sua guerra dei dazi, parlando ieri con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, il presidente americano Donald Trump è rimasto inflessibile: “A volte bisogna sostenere un trattamento per curarsi”, ha dichiarato, minacciando inoltre di essere pronto a imporre nuovi dazi del 50% alla Cina, in seguito alla ritorsione tariffaria annunciata da Pechino la scorsa settimana. Il presidente americano ha inoltre sbattuto la porta in faccia alla proposta dell’Unione europea di un’esenzione tariffaria totale e reciproca per i prodotti industriali, comprese le automobili, al fine di vedersi sottratta dalla pressione dei dazi statunitensi. Ma andiamo con ordine. Secondo Trump i dazi aggiuntivi contro Pechino (che potrebbero in breve portare nell’attuale dinamica di “botta e risposta” la barriera doganale alle merci cinesi all’assurdità del 104%) entreranno in vigore a metà settimana se la Cina non rimuoverà la tariffa di ritorsione del 34% entro domani. Trump ha quindi sottolineato che la Cina, rispetto a tutte le altre nazioni colpite dai dazi “è un obiettivo particolare”. “Tutto deve cambiare, ma soprattutto la CINA!!!” ha scritto il tycoon. Il presidente americano ha inoltre affermato che gli incontri richiesti dalla Cina saranno annullati, mentre gli altri Paesi potranno iniziare immediatamente a negoziare con Washington.

“Ieri la Cina ha emesso tariffe di ritorsione del 34%, in aggiunta alle tariffe già record, tariffe non monetarie, sovvenzioni illegali alle aziende e massiccia manipolazione valutaria a lungo termine, nonostante il mio avvertimento che qualsiasi paese che si vendichi contro gli Stati Uniti emettendo tariffe aggiuntive, verrà immediatamente colpito da tariffe nuove e sostanzialmente più elevate, oltre a quelle inizialmente stabilite”, ha scritto Trump su Truth Social. “Pertanto, se la Cina non ritirerà il suo aumento del 34% rispetto ai suoi abusi commerciali già di lunga data entro domani, 8 aprile 2025, gli Stati Uniti imporranno tariffe AGGIUNTIVE alla Cina del 50%, a partire dal 9 aprile”, ha continuato. “Inoltre, tutti i colloqui con la Cina riguardanti i loro incontri richiesti con noi saranno terminati! I negoziati con altri paesi, che hanno anche richiesto incontri, inizieranno immediatamente. Grazie per l’attenzione a questa questione!”.

Venendo invece al rapporto con l’Unione Europea, l’inquilino della Casa Bianca ha risposto con un brusco “No, non basta”, quando gli è stata posta una domanda sulla proposta annunciata ieri dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “L’Unione Europea si è comportata molto, molto male nei nostri confronti “, ha aggiunto il presidente americano, che la scorsa settimana ha annunciato un’offensiva protezionistica totale, tra cui una tassa del 20% sui prodotti europei, che entrerà in vigore il 9 aprile. Trump ha quindi assicurato che il deficit commerciale tra Stati Uniti e UE “scomparirà rapidamente” grazie all’aumento degli acquisti di energia americana da parte dei paesi europei. “Devono acquistare e impegnarsi ad acquistare una quantità equivalente (a questo deficit commerciale) di energia”, ha affermato Trump.

Precedentemente, nel pomeriggio, Vdl aveva dichiarato che l’Unione europea è “pronta a negoziare” con gli Stati Uniti ipotizzando l’eliminazione dei dazi sui beni industriali. “Questi dazi comportano innanzitutto costi immensi per i consumatori e le aziende statunitensi ma, allo stesso tempo, hanno un impatto enorme sull’economia globale”, aveva spiegato il capo dell’organo esecutivo dell’UE in una conferenza stampa a Bruxelles. Alla domanda su quando l’UE ha presentato l’offerta “tariffa zero” Vdl aveva inoltre sottolineato che tale offerta è stata fatta “molto prima” dell’ultimo annuncio di Trump sui dazi e “ripetutamente, ad esempio, nel settore automobilistico”. Allo stesso tempo, ha però aggiunto, l’UE è disposta anche a giocare duro: sebbene preferisca raggiungere un “accordo negoziato”, i Ventisette stanno anche “preparando un potenziale elenco (di importazioni statunitensi)” da tassare “per rappresaglia”. In ogni caso, ha aggiunto, “Ci concentreremo come un raggio laser sull’83% del commercio globale che si estende oltre gli Stati Uniti, grandi opportunità, ed è per questo che stiamo approfondendo le nostre relazioni con i nostri partner commerciali”.

Trump ha però affermato anche che “paesi di tutto il mondo” stanno parlando con gli Stati Uniti, menzionando specificamente l’invio di negoziatori da parte del primo ministro giapponese. “Ho parlato con il premier giapponese questa mattina (ieri per chi legge, ndr) – ha specificato Trump -. Sta inviando un team di alto livello per negoziare! Hanno trattato gli USA molto male sul commercio”, ha scritto il presidente sempre su Truth Social. “Non ci prendono le auto, ma noi prendiamo MILIONI delle loro. Lo stesso vale per l’agricoltura e molte altre ‘cose’”. (8 apr / deg)

(© 9Colonne – citare la fonte)



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