Competitività delle aziende agricole: investimenti in Sicilia


Negli ultimi anni, parlare di agricoltura in Sicilia ha significato confrontarsi con due facce della stessa medaglia: da un lato un settore in trasformazione, ricco di giovani imprenditori, produzioni di qualità e attenzione crescente alla sostenibilità; dall’altro, però, una rete aziendale ancora troppo frammentata, strutture obsolete e difficoltà ad accedere agli strumenti per innovare. In questo scenario si inserisce l’intervento SRD01, una misura del Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale Sicilia prevista all’interno del Piano Strategico della PAC 2023-2027 volta a migliorare la competitività delle aziende agricole locali. Si tratta infatti di 180 milioni di euro destinati a chi vuole investire nella propria azienda agricola per renderla più efficiente, competitiva e sostenibile.

L’intervento mira a favorire investimenti strutturali e produttivi per rafforzare la competitività delle aziende agricole siciliane. L’obiettivo non è solo quello di aumentare la redditività, ma anche di accompagnare le imprese verso una maggiore sostenibilità ambientale e un miglior posizionamento sui mercati, nazionali e internazionali.
In tal senso, il bando intende sostenere chi investe nella digitalizzazione, nell’efficientamento energetico, nella valorizzazione dei prodotti, nella modernizzazione delle strutture aziendali e nella trasformazione a filiera corta. È una misura pensata per accompagnare un salto di qualità dell’agricoltura siciliana, in chiave innovativa, ambientale e di mercato.

A chi si rivolge

La misura è rivolta agli imprenditori agricoli singoli o associati attivi nella produzione primaria. Sono escluse le imprese che operano esclusivamente nel settore della selvicoltura o acquacoltura.
Per accedere al contributo, l’azienda deve avere una dimensione economica minima di almeno 8.000 euro di Produzione Standard, soglia pensata per garantire che l’intervento sia efficace e sostenibile nel tempo.
Particolare attenzione è riservata ai giovani agricoltori e alle imprese in aree svantaggiate, che beneficeranno di condizioni agevolate.

Gli interventi ammessi

L’intervento finanzia una gamma molto ampia di spese. Si parte dagli interventi infrastrutturali, come la costruzione o ristrutturazione di fabbricati, serre, impianti di stoccaggio, sistemi irrigui moderni e impianti per il riuso dell’acqua. Ma si punta anche su innovazione e sostenibilità: sono ammessi investimenti per l’efficienza energetica, l’uso di fonti rinnovabili, la riduzione degli input chimici, la digitalizzazione dei processi.
Un altro filone importante riguarda poi il miglioramento della qualità e della presentazione dei prodotti, comprese le attrezzature per la lavorazione e la commercializzazione.
In ogni caso, tutti gli interventi devono essere coerenti con un progetto complessivo di sviluppo aziendale.

Contributi previsti

Il contributo è erogato in conto capitale, e può arrivare:

  • al 65% delle spese ammissibili per la generalità delle aziende;
  • fino all’80% per i giovani agricoltori e per chi opera in aree svantaggiate.

È previsto anche un anticipo fino al 50% del contributo totale concesso, una misura pensata per facilitare l’avvio rapido degli investimenti anche per le aziende con minore liquidità iniziale.

Come fare domanda

Per presentare la domanda sarà necessario predisporre un progetto tecnico dettagliato o un piano aziendale, con l’indicazione precisa degli investimenti da realizzare, dei tempi e degli obiettivi. Oltre alla documentazione tecnica, dovranno essere presentati tutti i documenti amministrativi richiesti e rispettati i criteri ambientali, contabili e di trasparenza previsti dalla normativa europea.
Una volta aperto il bando, sarà fondamentale rispettare le scadenze e i requisiti di ammissibilità per non perdere l’occasione.

Per ulteriori informazioni, si rimanda al bando ufficiale.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

Photo credit: depositphotos.com

 



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