Federvini difende l’export di vini, spiriti


Serve una strategia di sistema per proteggere il Made in Italy agroalimentare

Il mercato americano è vitale: vale il 25% dell’export del settore

Il mercato statunitense rappresenta una fetta imprescindibile per l’export italiano di vini, spiriti e aceti. Con l’introduzione di dazi del 20%, la competitività delle imprese del Made in Italy è seriamente a rischio. A sottolinearlo è Federvini, che il 9 aprile 2025 ha partecipato al tavolo convocato a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere delle nuove misure commerciali imposte dagli USA.

Apprezzata la risposta tempestiva del Governo

Federvini ha espresso pieno apprezzamento per la rapidità con cui la Presidente Meloni ha convocato l’incontro e per l’annuncio di un prossimo confronto con l’Amministrazione americana, con l’obiettivo di arrivare a una rimozione reciproca dei dazi. “Un segnale importante – ha dichiarato la presidente Micaela Pallini – ma che deve essere seguito da azioni concrete per sostenere le imprese italiane”.

L’incertezza pesa su distribuzione e consumi

Le conseguenze della nuova politica commerciale USA si stanno già facendo sentire. L’annuncio dei dazi ha generato incertezza nel sistema distributivo americano e preoccupazioni sul potere d’acquisto dei consumatori statunitensi. Una situazione che minaccia di creare un effetto domino sull’intera filiera agroalimentare italiana, a partire proprio dai produttori di vini, spiriti e aceti.

Federvini chiede un piano strutturale e mirato

Per rispondere alla crisi, Federvini propone un piano articolato che includa tre elementi chiave: una risposta diplomatica coordinata a livello europeo, una semplificazione delle procedure burocratiche che ostacolano la competitività e una campagna di promozione che esalti il valore unico dei prodotti italiani sul mercato statunitense.

“Zero for zero”: la strategia auspicata da Federvini

“La diplomazia deve andare di pari passo con il sostegno all’export e con strumenti di credito efficaci”, ha dichiarato Micaela Pallini. “Istituzioni e imprese devono lavorare insieme per evitare un’escalation commerciale e promuovere una politica di ‘zero for zero’, che favorisca la rimozione reciproca dei dazi e la tutela del Made in Italy a livello globale”.

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