Pulizie esterne per l’Asl e ritardi nei cantieri Pnrr: i nodi da sciogliere


BRINDISI – La sanità brindisina non trova pace. A differenza del resto della Puglia, dove i servizi di pulizia sono gestiti internamente attraverso Sanitaservice, l’Asl di Brindisi deve continuare ad affidarsi a ditte esterne, mentre per quanto riguarda la casa di comunità al presidio Di Summa, i lavori procedono a rilento. È quanto emerso durante le audizioni di questa mattina (mercoledì 9 aprile) della terza commissione regionale.

Alla base della mancata internalizzazione dei servizi di pulizia nell’Asl di Brindisi, una sentenza del consiglio di stato del 2014 che ne blocca ogni tentativo. Come spiega la dirigente dell’area gestione del patrimonio, Stefania Cinà, i dpcm del 2015 e 2018 non lasciano altra scelta che ricorrere a Consip “per alcune categorie merceologiche, tra cui le pulizie”. Secondo quanto suggerisce un commissario però, l’unica concessione possibile sarebbe quella di “inserire nel bando di gara l’obbligo di rispettare il contratto Aiop Sanità privata, lo stesso delle Sanitaservice, per garantire parità di trattamento economico ai lavoratori”.

Tuttavia, non è l’unico grattacapo per la sanità brindisina. I lavori per la nuova casa di comunità al Di Summa, finanziati con fondi Pnrr, procedono a rilento: a dicembre la spesa effettiva era ferma al 7,1% per la Casa di Comunità e al 14% per la centrale operativa. Un ritardo che preoccupa, considerando che il termine ultimo è l’estate 2026.

Il direttore dell’area gestione tecnica, Sergio Maria Rini, sostiene che sarebbe necessario “demolire e ricostruire l’immobile”, sottolineando che “inizialmente avevamo imprese e progettisti diversi per casa e ospedale di comunità”. L’unica soluzione, per Rini, sarebbe quella di “procedere con un progetto di fattibilità tecnico-economica che consentirà di iniziare subito i lavori nell’ex-clinica San Lorenzo”, in attesa del permesso di costruire dal Comune. I primi cantieri dovrebbero aprire a maggio. Tra le altre difficoltà in vista, anche gli spostamenti del personale dalla struttura, “ma sono tutte in via di risoluzione”, assicura Rini. La commissione, però, vuole vederci chiaro: ha già fissato una verifica per la prima settimana di giugno.

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