L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 24/E pubblicata l’8 aprile 2025, ha spiegato l’utilizzo dei nuovi codici ATECO 2025 per le imprese e i contribuenti che dovranno adeguarsi alla nuova classificazione ATECO. Sebbene la nuova classificazione sia entrata in vigore il 1° gennaio 2025, essa diventa operativa a tutti gli effetti di legge a partire dal 1° aprile 2025. Non vengono introdotti nuovi obblighi per le dichiarazioni IVA, salvo alcune condizioni particolari previste dalla normativa. L’utilizzo dei nuovi codici ATECO 2025 è previsto per la presentazione di atti o dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate. Molti contribuenti si chiedono cosa devono fare concretamente con la nuova classificazione e quali moduli devono utilizzare. Vediamo insieme le caratteristiche principali della risoluzione n. 24/E.
Per comprendere meglio cosa cambia per i contribuenti con l’introduzione dei nuovi codici ATECO 2025, ti invitiamo a guardare il video di Fiscal Focus intitolato “Codici ATECO 2025: cosa cambia per i contribuenti?“. Nel video, vengono spiegate in dettaglio le novità introdotte e come le imprese devono adeguarsi alla nuova classificazione.
Cosa cambia con l’introduzione dei codici ATECO 2025?
Come riportato da fiscooggi.it, l’aggiornamento dei codici ATECO 2025 ha un impatto significativo nella classificazione delle attività economiche, con modifiche che entreranno in vigore dal 1° aprile 2025. Da tale data, gli operatori economici saranno obbligati a utilizzare i nuovi codici ATECO per la presentazione di istanze, atti e dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate. L’aggiornamento prevede la ristrutturazione di diverse categorie, con alcune attività che potrebbero rientrare in nuove sezioni o modifiche nel modo in cui vengono descritte.
Cosa devono fare i contribuenti e le imprese?
I contribuenti e le imprese devono prendere visione della nuova classificazione ATECO 2025 e utilizzare i nuovi codici nella trasmissione dei dati o nella comunicazione con l’Agenzia delle Entrate. La circolare dell’Agenzia chiarisce che non è necessario aggiornare i dati IVA per modificare il codice, salvo nei seguenti casi:
- prima dichiarazione IVA;
- obblighi specifici (ad esempio, credito d’imposta ZES unica).
Per quanto riguarda la presentazione delle dichiarazioni IVA 2025:
- dal 1° aprile 2025, i contribuenti potranno continuare a utilizzare sia i codici ATECO aggiornati al 2007 (aggiornamento 2022) sia quelli della versione 2025;
- l’Agenzia delle Entrate richiede che, nel caso in cui vengano utilizzati i codici ATECO 2007, venga comunque riportato il codice “1” nella casella “Situazioni particolari” del frontespizio del modello IVA, per segnalare l’adozione di codici non ancora aggiornati.
I contribuenti possono verificare i codici ATECO a loro abbinati accedendo al proprio cassetto fiscale tramite l’area riservata sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
È necessario presentare una dichiarazione di variazione dei dati IVA?
No, come spiegato da fiscooggi.it, l’aggiornamento dei codici ATECO 2025 non comporta l’obbligo immediato di presentare una dichiarazione di variazione dei dati IVA.
La variazione riguarda solo casi particolari. I nuovi codici ATECO dovranno essere utilizzati per la presentazione di atti o dichiarazioni da esibire all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° aprile 2025.
Quali moduli vanno utilizzati per comunicare le variazioni?
La presentazione della comunicazione di variazione in base ai codici ATECO dipende dalla tipologia del soggetto, distinta tra contribuenti non registrati e imprese.
L’Agenzia ha predisposto moduli specifici per ciascuna categoria di contribuente, con le seguenti distinzioni:
- imprese registrate presso il Registro delle Imprese: devono presentare la richiesta di variazione dei dati aziendali tramite la Comunicazione Unica (ComUnica).
- contribuenti non registrati presso il Registro delle Imprese: devono utilizzare i seguenti modelli per richiedere la variazione del codice ATECO:
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- modello AA5/6: riservato a enti non commerciali, associazioni, fondazioni e altri soggetti diversi dalle persone fisiche.
- modello AA7/10: riservato a società, enti e associazioni che operano in forma commerciale.
- modello AA9/12: riservato a imprenditori individuali, lavoratori autonomi, artisti e professionisti.
- modello ANR/3: riservato per l’identificazione diretta ai fini IVA dei soggetti non residenti.
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Nonostante l’entrata in vigore della nuova classificazione ATECO 2025 sia fissata al 1° aprile 2025, non è previsto l’obbligo immediato di comunicazione della variazione dei dati IVA. La nuova classificazione ATECO dovrà essere utilizzata a partire da tale data per atti e dichiarazioni da presentare all’Amministrazione finanziaria.
Se il contribuente o l’impresa desiderano aggiornare i propri codici ATECO, dovranno presentare la richiesta attraverso i moduli sopra indicati.
Tutti i moduli sopra elencati sono disponibili online sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Domande frequenti sui codici ATECO 2025
- Cosa sono i codici ATECO 2025 e come influenzano le attività economiche? L’aggiornamento dei codici ATECO 2025 comporta modifiche nella classificazione delle attività economiche, che entreranno in vigore dal 1° aprile 2025. Gli operatori economici dovranno utilizzare i nuovi codici ATECO per la presentazione di istanze, atti e dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate.
- È necessario aggiornare i dati IVA per l’adozione dei nuovi codici ATECO? No, l’aggiornamento dei codici ATECO 2025 non richiede una variazione dei dati IVA, salvo particolari circostanze, come la prima dichiarazione IVA od obblighi specifici come il credito d’imposta ZES unica.
- Quali sono i moduli da utilizzare per comunicare le variazioni dei codici ATECO 2025? Le imprese registrate devono presentare la variazione tramite la Comunicazione Unica (ComUnica), mentre i contribuenti non registrati devono utilizzare modelli specifici, come AA5/6, AA7/10, AA9/12 o ANR/3, a seconda della categoria.
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